Quella difesa che a lungo era stata un punto di forza nella prima gestione Iachini, poi è andata costantemente in difficoltà. Soprattutto per tante disattenzioni individuali
Il punto perso di ieri a Udine, quando tutto sembrava ‘apparecchiato’ per un apatico e scialbo 0-0, è solo l’ultimo episodio di disattenzione difensiva, spesso individuale, che compromette una partita della Fiorentina. Non che la squadra viola si sia mai esibita in prove scintillanti, sia chiaro, ma spesso gli errori individuali in stagione hanno finito per far perdere punti in maniera improvvisa. Anche quando la Fiorentina non meritava di subire gol. Minando di fatto parecchio il percorso della squadra. Quella difesa che fino ad agosto era stato un vero punto di forza (la Fiorentina era la squadra ad aver preso meno reti dopo il lockdown), ha iniziato poi a fare acqua da tutte le parti.
INTER E SAMP. La lista di errori è davvero lunga. Fin da fine settembre, per quel 4-3 contro l’Inter. Squadra molto forte, quella di Conte, ma tra l’autogol di Ceccherini sul tiro di Lautaro e le marcature molto larghe su Lukaku prima e D’Ambrosio poi, la Fiorentina ci mise parecchio del suo. Poi il ko interno con la Samp, con quell’amnesia di Caceres e l’errore di valutazione di Dragowski sul pallonetto di Verre.
CECCHERINI-QUARTA-MILENKOVIC. Ecco quindi alla gara d’andata con lo Spezia, da 2-0 a 2-2. Il ‘buco’ clamoroso di Caceres aprì la strada per la rete di Verde, così come la svirgolata in area tra Igor e lo stesso Caceres permise a Farias di pareggiare (con Nzola che nel finale sfiorò anche la beffa, su altre disattenzioni viola). Con la Roma, poi, si ricorderà il goffo spalla a spalla tra Quarta e Milenkovic, sul rilancio del portiere avversario, che arrivarono ad ostacolarsi lasciando campo aperto ad un incredulo Spinazzola.
BIRAGHI-PULGAR-MILENKOVIC. Poi il Benevento al Franchi, per la prima di Prandelli, con l’errore di Biraghi sul pressing di Insigne che portò poi al gol partita della squadra di Inzaghi. Contro il Milan, altra gara dominata dagli avversari, decisivo fu anche l’errore di Pulgar che sul corner si perse totalmente Romagnoli sul secondo palo. Già, le palle inattive, spesso decisive in negativo quest’anno per la Fiorentina. Mentre contro il Genoa il momentaneo vantaggio ospite arrivò per il pallone perso da Borja Valero in mezzo al campo e (soprattutto) per la marcatura molto larga di Milenkovic su Pjaca. Per fortuna, poi, il serbo si fece perdonare con quel gol determinante a tempo scaduto.
LAZIO-NAPOLI-CROTONE. Si va poi alla partita con la Lazio, con Biraghi sovrastato da Lazzari e Pezzella anticipato da Caicedo sul gol lampo biancoceleste. E non benissimo (anzi) tutta la difesa anche sul raddoppio di Immobile sugli sviluppi di corner (lasciato solissimo con la palla che passa dentro l’area piccola). A Napoli, poi, tantissimi soprattutto gli errori in uscita nel pesante 6-0. Fino alla vittoria per 2-1 con il Crotone, dove comunque (dal cross fatto partire facilmente dalle parti di Biraghi) Simy fu lasciato solo da Caceres (non aiutato nell’occasione dai compagni) per ‘regalarsi’ un finale di tensione e paure.
DA GERMAN A DRAGO. Siamo all’ultimo mese. Con il Torino, con una Fiorentina coriacea a reggere fino alla fine in nove contro undici, Pezzella legge male il cross da destra e lascia Belotti libero di pareggiare (anche Quarta poteva fare certamente di più). Contro l’Inter Barella che calcia da solo sugli sviluppi del corner e azione del raddoppio con errori in serie: Igor ‘sverniciato’ da Hakimi, difensori (soprattutto Pezzella e Caceres) in ritardo su Perisic. Doppia ‘topica’ poi contro la Samp, in una gara ben giocata a livello di prestazione, ma macchiata da due errori decisivi: prima Vlahovic che si abbassa sul corner, Dragowski che probabilmente chiama la palla ma non ci arriva, e Keita che anticipa Venuti. Poi Candreva che crossa senza troppa pressione dalla parte di Biraghi, e Quagliarella che, partito da dietro, viene lasciato sempre a distanza da Castrovilli.
L’ERRORE DI MILENKOVIC. Tutto questo fino alla gara di ieri. Uno 0-0 che pareva scritto, rotto dalla lettura sbagliata di Milenkovic che ha permesso a Nestorovski di battere incredulo a rete. Attenzione, mentalità, concentrazione. Un altro errore del singolo che fa perdere punti. Una lunga stagione di disattenzioni difensive che costano carissimo.
Di
Marco Pecorini