Tebas non ha nessuna intenzione di rinunciare all’azione contro i parigini e i Citizens. Nel mirino anche i contratti milionari di Messi, Donnarumma e Ramos
Dalle parole ai fatti. Anzi alle azioni legali, direttamente in Francia, ma anche a Bruxelles. Come scrive La Gazzetta dello Sport, Javier Tebas non intende rinunciare alla battaglia contro il PSG, simbolo con il Manchester City dei club-stato e di un calcio che sta mettendo in discussione il modello sportivo ed economico esistito finora. Il presidente della Liga così ha avviato una serie di procedure affidate all’avvocato Juan Branco di Parigi, già legale di Julian Assange, che si appresta a contestare in ogni sede il rinnovo triennale di Kylian Mbappé, promesso al Real Madrid, ma alla fine rimasto al PSG. E nel mirino ci sono anche i contratti dei vari Messi, Donnarumma, Ramos.
“Non ce l’abbiamo con Mbappé – spiega l’avvocato in conferenza stampa – ma con un sistema che di fatto non rispetta le regole, falsando la concorrenza“. È la grande battaglia di Tebas che negli ultimi cinque anni ha assistito alla fuga dal Barcellona prima di Neymar e poi di Messi, e alla fine alla rinuncia del Real Madrid al fuoriclasse francese. Tutti giocatori in rosa al PSG di proprietà “dell’entità economica del Qatar“, che utilizza il calcio anche per fini geopolitici e aggira le regole, secondo Branco. Con il rischio di spingere il mondo del calcio verso il baratro, tra investimenti senza limiti, e una fuga verso la speculazione, alimentata anche dall’ingresso sempre più consistente dei fondi.
L’AZIONE LEGALE. L’azione legale quindi si articola in varie fasi e livelli: “Innanzitutto – illustra Branco – chiederemo formalmente alla ministra dello sport francese di intervenire nei confronti della Lega affinché, in nome della missione pubblica che le compete per delega dalla Federcalcio, non registri il contratto di Mbappé. In caso di mancata risposta, molto probabile, portiamo la Lega in tribunale amministrativo e al Consiglio di Stato. Parallelamente sollecitiamo la Commissaria europea alla concorrenza affinché vigili sul rispetto delle regole e si impegni ad armonizzare la concorrenza del calcio, applicando un metodo di controllo dei bilanci dei club comune, sul modello di quello della Liga che ha portato risultati importanti nell’ultimo decennio. Infine, denunceremo davanti alla Corte Europea il mancato rispetto degli articoli che impediscono l’abuso di posizione dominante, l’intesa per falsificare la concorrenza e gli aiuti di stato. In sintesi ad ogni tappa chiederemo la semplice applicazione delle leggi che basterebbero per far rispettare l’equità sportiva“.

Di
Redazione LaViola.it