Rassegna Stampa

Pres. Lega Serie A Simonelli: “Si gioca troppo. Ma in ballo troppi soldi. Stadi? Vanno rifatti”

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Le parole del presidente della Lega Serie A Simonelli sul calendario fitto, gli introiti dei club e sugli stadi da rifare

Parla così a La Nazione Ezio Maria Simonelli, da pochi mesi nuovo presidente della Lega di serie A: “Si gioca troppo? Si. La Uefa ha aggiunto partite, la Fifa pure. E i calendari sono intasati. Da presidente della Lega Calcio guardo con apprensione il finale di stagione, perché tutte queste sfide rendono difficile la gestione del programma. Ed è un problema, capisco le lamentele dei tifosi e anche dei club che possono conoscere il calendario mettendo insieme solo tre giornate per volta, per non parlare dell’inizio del prossimo campionato: pensavamo di cominciare il 17 agosto, ma con Inter e Juventus impegnate nel Mondiale per club meglio andare al 24”. Passare da 20 a 18 squadre? “Non cambierebbe nulla perché la Uefa aumenterebbe le sue partite. Gli interessi economici in ballo sono tanti. Finora l’Inter ha incassato 110 milioni dalla Champions League e chi vince il Mondiale per club ne porta a casa 170”. Supercoppa d’Arabia? “Partiamo da una cifra: gli arabi pagano 23 milioni di euro. E quei soldi fanno comodo alle società. Ma gli arabi vogliono anche vedere le squadre più “tifate“, come è accaduto quest’anno. Non sappiamo ancora se la prossima edizione si giocherà a Riad, c’è il rischio che non si torni per un anno”.

STADI. “Domenica ero a Bergamo per Atalanta-Inter, partita vinta dai campioni d’Italia che hanno una difesa insuperabile. Stadio bellissimo il Gewiss, costruito “all’inglese“ anche se dei dirigenti della questura erano un po’ preoccupati per l’eccessiva vicinanza dei tifosi al campo di gioco. Ma lasciatemelo dire, Bergamo è un esempio di come si possa rifare uno stadio “ex novo“ senza mai abbandonarlo. Questo significa che volendo le cose si realizzano. C’è la necessità di rifare gli stadi, da noi hanno un’età media di 66 anni: ne ho visitati diversi negli Usa, lì i tifosi vanno tre ore prima  trovano di tutto, dagli show ai negozi. Giocare una giornata di campionato negli Stati Uniti è un’idea stimolante ma c’è bisogno di passaggi formali”

VAR. “Var a chiamata? Ne abbiamo parlato all’assemblea delle Leghe a Francoforte, non si era tanto inclini al cambiamento. Invece il calcio si evolve e devono capirlo tutti che qualcosa va cambiata: l’idea sarebbe due o tre chiamate ad allenatore, combinate con la “gol line technology“ applicata anche sui falli laterali. Ma in questo caso il Var vero e proprio non ci sarebbe più e si toglierebbe potere ad arbitri e varisti. E si tornerebbe alla famosa moviola in campo invocata da Aldo Biscardi”

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