
Oggi la festa per il portierone che ha giocato per 12 anni con il Manchester. Idolo a Old Trafford, ha già rapito Firenze
Dodici anni, 545 presenze, trofei di squadra, riconoscimenti personali, onori planetari: Old Trafford, benvenuti a casa di David De Gea. Partita a effetti speciali per la Fiorentina oggi pomeriggio a Manchester, partita che significa una vita calcistica per il portiere spagnolo e non può essere uguale a nessun’altra che è stata e a nessun’altra che sarà. Specie in quello stadio, specie davanti ai tifosi dello United che adesso lo rimpiangono dopo averlo esaltato centinaia di volte, riservandogli il livello più alto di affetto e di stima, di amore e di considerazione. Ieri l’abbraccio con Sir Alex Ferguson, oggi la grande festa, al di là dei contenuti della gara che hanno il loro peso per entrambe le formazioni. Una festa per sessantamila e uno. Con tanto di premio speciale che la società gli consegnerà prima del fischio d’inizio, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
RITORNO A CASA. Ripensando malinconicamente i sessantamila che quel De Gea di Manchester, questo De Gea di Firenze, l’avevano lì sotto gli occhi e d’improvviso l’hanno visto uscire di scena l’estate di due anni fa, vedendolo da lontano protagonista nella Fiorentina per acuire il rimpianto ma anche il malcelato orgoglio che loro, i tifosi dello United, uno così se lo sono goduti per dodici anni. Ora David è altrettanto fiero di rappresentare una città e un’altra società che l’hanno accolto come si accoglie un re del pallone, a loro volta fiere di essere rappresentate in Italia e in Europa da un totem del ruolo, e insieme hanno iniziato un percorso la cui conclusione è stata spostata da giugno 2026 a giugno 2028. Perché De Gea è questo: ti rapisce testa e cuore e non c’è verso di riprenderseli.

Di
Redazione LaViola.it