L’ex tecnico della Fiorentina parla dei suoi attaccanti che segnavano a raffica, e delle punte di oggi in viola che “sono potenzialmente forti”
Toni è stato l’ultimo bomber viola a vincere la classifica marcatori, mentre Mutu e Gilardino andarono vicini al podio. «Erano attaccanti “veri”– dice Cesare Prandelli al Corriere dello Sport-Stadio – perché ognuno di loro aveva le caratteristiche proprie di chi vede la porta, di chi sa sempre dove va a finire il pallone quando ti trovi in area avversaria. E siccome io ho sempre sostenuto che un concetto basilare nel calcio è quello di giocare per gli attaccanti, ecco che diventa fondamentale costruire azioni per loro, per chi fa gol. E’ innegabile che possano segnare in tanti, ma ad esempio un centrocampista bravo ha nelle sue corde 5-6 reti a stagione, raramente di più, quindi per ottenere certi risultati non si può prescindere dal centravanti che garantisce un elevato numero di gol».
FUTURO VIOLA. Ritornare ai fasti di Toni è complicato, molto complicato, ma i presupposti sono validi, secondo Prandelli: «Penso a Vlahovic e a Cutrone, ma anche a Chiesa che può fare di più in fase offensiva: sono attaccanti potenzialmente forti in grado di garantire molti gol».
Di
Redazione LaViola.it