Rassegna Stampa

Prandelli preoccupato, squadra incapace di reagire. Messaggio ai giocatori

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Il tecnico della Fiorentina non ha avuto modo di gustarsi l’emozione per il suo ritorno sulla panchina viola. Tanto lavoro da fare

È preoccupato Cesare Prandelli, e non potrebbe essere altrimenti. Al termine del suo secondo esordio sulla panchina della Fiorentina il volto del tecnico è più segnato dalla sconfitta con la matricola Benevento che non dalle emozioni del suo ritorno in viola. Colpa di una fragilità psicologica divenuta (purtroppo) unico marchio distintivo di questa squadra, slegata nei reparti e il più delle volte incapace di reagire, con il collettivo, di fronte alle difficoltà. Così scrive il Corriere Fiorentino.

MESSAGGIO. Se sul piano fisico Prandelli ha tutto il tempo d’intervenire, anche se in settimana i viola saranno impegnati in Coppa Italia a Udine, è sotto il profilo mentale che il compito si preannuncia più delicato e lungo da svolgere. Per questo al fischio finale punta il dito sui calciatori lanciando un messaggio chiaro: «Sono deluso, c’è molto lavoro da fare, veramente tanto perché sarà necessario capire molte cose. Ho visto una squadra che si è sfaldata alla prima difficoltà. Un gruppo timido che invece di compattarsi nella sofferenza si slega perché ognuno agisce individualmente».

LUNGO LAVORO. La strada è lunga e in salita, Prandelli è consapevole che non sarà semplice invertire la rotta: «Affronteremo subito questo problema, ne parleremo, l’unico metodo che paga è il lavoro. Dobbiamo diventare un gruppo, un’unione di pensieri, altrimenti il rischio è che ognuno offra una risposta isolata. Quando non giochi da squadra diventa tutto difficilissimo. Ci confronteremo nello spogliatoio tutti insieme, in modo chiaro e franco, ci saranno discussioni aperte perché anche i calciatori sono consapevoli delle difficoltà da affrontare. L’obiettivo dev’essere quello di capire come superare questo aspetto».

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