L’ex tecnico gigliato ha parlato del difficile momento che sta vivendo la Fiorentina
Cesare Prandelli, ex allenatore della Fiorentina, ha parlato così ai microfoni di Radio Bruno: “Non bisogna essere depressi: a Firenze si vivono sempre questi stati d’animo di grandi euforie e grandi depressioni. Bisogna trovare equilibrio. Chiaro che ieri la Fiorentina ha trovato grandi difficoltà, bisogna capire il perché. Iachini non ha paura di lavorare e mettersi in discussione, riuscirà sicuramente a tirar fuori a tutti il senso di appartenenza. La cosa che ieri ha stupito è che questa squadra non ha capito cosa sono e cosa devono fare a Firenze, questa è la cosa più importante. Puoi perdere le partite, ma non uscire tra i fischi. Ieri hanno perso male”.
“Firenze piazza difficile? Questo grande amore della piazza non deve essere un limite ma una risorsa straordinaria. Si può perdere, ma non essere condizionato a livello psicologico dalle situazioni di campo. C’è modo e modo di perdere, non puoi essere così in balia a livello psicologico. Questo è un problema che possono risolvere solo da dentro”.
“Quanto può essere sostenibile la situazione alla giornata intorno a Iachini? Situazione molto complicata, è molto difficile essere sotto esame ogni settimana. La società deve prendere una decisione. Beppe deve fare le scelte sui giocatori che lo seguono. Lui ha delle idee, chi va in campo deve essere convinto delle sue idee e giocare anche per l’allenatore”.
“Callejon punta? Non ho mai giudicato le scelte tecniche di un allenatore. La scelta di Beppe probabilmente era quella di non dare riferimenti davanti e creare difficoltà al palleggio basso degli avversari. Inizialmente la situazione stava anche funzionando, ma la Roma ha capito dopo 8-9 minuti che non poteva uscire fraseggiando e ha iniziato a dare palla lunga su Dzeko. Lì ha fatto la partita sulle seconde palle e sul pressing alto”.
“Non mi sono staccato sentimentalmente dalla Fiorentina, se intervengo è perché sono uno dei primi tifosi. In questo momento la società deve essere chiara e forte, stare vicina all’allenatore”.
“Comportamento giocatori? Ci sono sempre piccoli segnali che vanno colti. I giocatori sostituiti al 60′ che escono lentamente e fanno quelle facce dicono sempre qualcosa, ma il primo dispiaciuto è l’allenatore. Se l’allenatore ha scelto quegli undici è perché pensava di vincere la partita, se al 60′ li deve cambiare i giocatori si devono chiedere perché è andata male, i giocatori devono smettere di fare quelle facce e assumersi le proprie responsabilità”.
“Se tornerei alla Fiorentina? Non sono mai andato via sentimentalmente alla Fiorentina, mai potrei dire di no alla Fiorentina. Questo non vuol dire proporsi, rispondo sempre in questo modo a questa domanda”.

Di
Redazione LaViola.it