L’ex allenatore della Fiorentina ha parlato del suo addio travagliato alla panchina viola nella sua seconda esperienza, quella già nell’era Commisso
Cesare Prandelli a Radio Serie A ha raccontato del suo addio alla panchina: “Quando ho accettato di tornare sulla panchina della Fiorentina era un periodo particolare per tutti. C’era il covid, c’era il lockdown. Era una situazione molto complicata. Mi sono messo sulle spalle tanti problemi e tante situazioni quando avrei dovuto fare semplicemente l’allenatore. Ma io sono fatto così. Man mano che andavo avanti mi rendevo conto che ero un po’ solo. Non c’era condivisione sulla programmazione“.
SULL’EPISODIO: “C’è stato un episodio che mi ha fatto molto pensare. E’ stato durante Sampdoria-Fiorentina, stavamo facendo un’ottima partita, Quagliarella fa gol e ho sentito un vuoto dentro, mi è mancata l’aria. Ci ho riflettuto, ho parlato con degli specialisti che mi hanno detto che dovevo staccare perché mi sentivo troppo coinvolto. Stavo bene ma c’era questo assillo mentale di dover risolvere tutti i problemi. Tutte le volte che entravo al centro sportivo avevo questo malessere passeggero. Poi abbiamo giocato a Benevento, partita in cui Vlahovic ha segnato tre gol. Al termine ero molto stanco. E la settimana dopo, quella prima del Milan, avevo questo disagio. Dopo la gara contro il Milan ho deciso di staccare“.
SE HA AVUTO PAURA: “No non ho avuto paura, ero molto sereno nella mia decisione. Mi sono piano piano alleggerito di questa responsabilità”.
SULLA FIORENTINA: “Mi è rimasta nel cuore. Sono diventato tifoso della Fiorentina. E’ un amore che ti entra dentro. Tornare allo stadio? Non sono più tornato ma succederà“.
Di
Redazione LaViola.it