Prandelli prepara con serenità la partita di Udine. Out Kouame e Bonaventura, attesa per capire se Ribery giocherà dal 1′. De Paul, da sogno di mercato a spauracchio
La settimana viola è scivolato via tranquilla. I tre punti ottenuti contro lo Spezia hanno ridato fiducia e serenità all’ambiente, che negli ultimi tempi ha vissuto settimane ben più nervose. Una spruzzata di futuro, in mezzo, con la querelle Sarri venuta a galla e smentita prontamente dalla Fiorentina. Al centro sportivo si è lavorato con il sorriso. La brutta notizia è arrivata ieri, con lo stop di Kouame, che si unisce a quello di Bonaventura. Problemi di cui Prandelli avrebbe fatto volentieri a meno. Specialmente in reparti dove la coperta non è così lunga. A centrocampo l’impressione costante è che manchi almeno una pedina, così come in attacco, dove Kokorin ancora non ha potuto dare il suo apporto. L’attaccante russo migliora sensibilmente settimana dopo settimana, ma ancora non sembra in grado di poter giocare dal primo minuto.
A Udine, Prandelli cerca quella continuità che la Fiorentina non ha mai avuto. E non ce l’aveva nemmeno prima del suo arrivo. In questo momento, continuità vorrebbe anche dire chiudere ogni discorso salvezza. La Dacia Arena è un campo sempre piuttosto ostico per la Fiorentina, ma c’è la consapevolezza di potersela giocare.
Zero dubbi di formazione, anche se molto dipenderà dal responso legato alle condizioni di Ribery. L’ex stella del Bayern Monaco sta bene e vuole esserci: se queste sensazioni saranno confermate, andrà in campo dal primo minuto, ma nessuno forzerà la mano. Al di là della sfida infrasettimanale con la Roma, c’è il bisogno di mandarlo in campo nel turno successivo contro il Parma. Per il resto solo certezze. Milenkovic, Pezzella e Quarta davanti a Dragowski. Venuti e Biraghi esterni, Pulgar in regia con Amrabat e Castrovilli ai suoi fianchi. In attacco, Ribery, ovviamente, con Vlahovic.
Se il francese non ce la dovesse fare, a questo punto la strada sarebbe spianata per Eysseric, che però sembra più adatto per entrare a gara in corso. Riflessioni da fare a ridosso della gara, quando Prandelli saprà con certezza se potrà contare sul suo numero 7.
A Udine la Fiorentina si ritroverà di fronte per l’ennesima volta quel Rodrigo De Paul tanto inseguito nelle ultime sessioni di mercato. Da sogno a spauracchio il passo è breve, anche perché è davvero lui l’unico in grado di accendere la luce nell’Udinese. Intanto c’è da affrontarlo e contenerlo. E poi chissà che la Fiorentina non si faccia viva, di nuovo, alla sua porta la prossima estate.
Di
Alessandro Latini