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Prandelli: “A Firenze mi divertivo con il trattore e studiavo. La Fiorentina…”

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Intervistato dal Corriere della Sera, Cesare Prandelli parla del suo nuovo incarico al Valencia toccando anche il viola. Ecco alcune sue parole:

Com’è stato restare fuori dai giochi quasi due anni? «A Firenze stavo benissimo, mi divertivo col trattore in campagna e studiavo calcio due-tre ore al giorno. Novella (la compagna, ndr) diceva che ero diventato insopportabile, sperava che trovassi una squadra… E quando sono tornato in campo mi è parso di non avere mai smesso».

Da studioso, che cosa le è piaciuto del calcio italiano? «Si va finalmente verso un calcio propositivo. Ci sono tanti allenatori bravi. Juve, Roma e Napoli fanno bene con tre sistemi differenti: è positivo, la diversità alimenta la crescita».

Milano invece è in grave ritardo. «È fisiologico. E per ripartire servono basi solide che forse mancano. Parlo di dirigenti ex giocatori che conoscono e trasmettono i valori del club. Ma le milanesi devono tornare protagoniste. Con la Fiorentina potremmo esportare di nuovo sei squadre forti come altre nazioni».

Italia-Germania con Balotelli al top e quell’Europeo: fu lì il miglior calcio di Prandelli? «Pure la Fiorentina non era male. Avevo gente di qualità e cercavo gioco di qualità. All’estero se ne sono accorti e hanno rivisto le vecchie etichette sul nostro calcio».

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