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Pradè e i parametri zero: da Pizarro-Alonso a Ribery-Caceres. Ora Thiago Silva?

Pradè e Ribery

Una nuova idea affascinante per la difesa della Fiorentina, sulla scia del colpo Ribery. Il ds viola ha spesso puntato su giocatori in scadenza. Tra grandi affari… e alcuni ‘flop’

In origine fu Cristiano Lupatelli. Un acquisto a zero che si rivelò fondamentale per il gruppo di Montella nel 2012. Era il primo arrivo della prima Era Pradè a Firenze. Uno svincolato per ripartire con il nuovo ciclo: quasi un segnale, visto quanto successe di lì a poco. E soprattutto considerato quanto i ‘parametri zero’ abbiano poi contraddistinto l’avventura viola di Daniele Pradè. Fino a Franck Ribery e Martin Caceres, gli ultimi due colpi del genere. In attesa, chissà, che possa aggiungersi anche un certo Thiago Silva, tra suggestione, sogno e un ingaggio ad ora faraonico per gli attuali standard viola.

DA PIZARRO A TONI. In quell’estate 2012, nella rivoluzione viola che portò la squadra di Montella ad un passo dalla Champions, arrivarono a zero anche David Pizarro, fantastico regista di quella squadra che stupì in Italia e in Europa, e Luca Toni, che tornò alla Fiorentina dopo lo ‘sgarbo’ di Berbatov iniziando di fatto una grande ultima parte di carriera. Arrivarono praticamente a zero, in quelle settimane, anche Facundo Roncaglia e Alberto Aquilani. Pedine fondamentali di quella formazione.

AMBROSINI, ALONSO… E IAKOVENKO. L’estate successiva altri colpi a zero euro: Massimo Ambrosini, giocatore di esperienza e personalità in una Fiorentina in crescita, e soprattutto Marcos Alonso, terzino spagnolo allora acerbo che poi fu rivenduto per 23 milioni al Chelsea: una maxi plusvalenza per un esterno che negli ultimi anni si è espresso ai massimi livelli in Europa. Di contro, arrivarono anche Gustavo Munùa, portiere che rimase appena sei mesi a Firenze, e Oleksandr Iakovenko, giocatore rimasto ai margini ricordato più per il nome (e per la prosperosa moglie) piuttosto che per le gesta sul campo.

TATA. Nel 2014 arrivò invece a Firenze da svincolato Ciprian Tatarusanu, portiere rumeno che difese i pali viola per tre stagioni: un giocatore magari non spettacolare, ma efficiente. Considerato il rapporto rendimento-prezzo (acquistato a zero, appunto), fu un affare. Un po’ meno invece Joan Verdù, arrivato a zero nel 2015 e rimasto a Firenze solo sei mesi, giusto il tempo per un gran gol contro l’Atalanta.

RIBERY E CACERES. Si arriva così alla stagione attuale, quella del Pradè-bis. Il colpo Franck Ribery è di quelli che rimarranno negli annali, con la presentazione-show al Franchi e giocate spettacolari sul campo. Poi interrotte da quella squalifica e soprattutto dal lungo infortunio dopo l’entrataccia di Tachtsidis. Ma la storia tra il campione francese e la Fiorentina, per fortuna, è ancora tutta da scrivere. Così come elemento fondamentale nella pur altalenante stagione viola è stato Martin Caceres, tra i migliori della squadra e anche lui arrivato da svincolato. Franck e Martin, ultimi due colpi a zero di Pradè. Uno che già ai tempi della Roma, negli anni in cui la Fifa bloccò anche il mercato giallorosso (e con diversi problemi economici), portò buoni giocatori e alcune ‘meteore’ a zero: Kuffour dal Bayern Monaco, Taddei dal Siena (diventò poi tra i giocatori più importanti di quel ciclo con Spalletti), Doni, Nonda, Comotto, Tonetto, Guberti, Fabio Simplicio, Adriano.

NUOVO SOGNO. Alcuni veri affari, altri che hanno lasciato poco il segno. Mentre l’ultimo nome su cui starebbe lavorando Pradè, da svincolato, è di quelli pesanti. Quel Thiago Silva da anni baluardo del PSG e del Brasile, ormai alla soglia dei 36 anni ma assolutamente in grado di affascinare per il suo carisma e le sue qualità. Certo, c’è un ostacolo ingaggio non da poco da superare. La missione sembra impossibile, ma Pradè ci riproverà. Sognando un Ribery-bis.

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