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Potenza: “Montella allenatore innovativo. Ha cambiato la mia visione del calcio”

Montella sampdoria

L’ex viola promuove a pieni voti Montella: “A Catania portò una metodologia di lavoro totalmente nuova. Quest’anno dovrà solo far punti e rasserenare l’ambiente”

Alessandro Potenza, ex viola e allenato da Montella ai tempi del Catania, ha parlato così ai microfoni di Radio Bruno: “Sono sempre rimasto molto legato alla Fiorentina, sono tifosissimo viola. A mio avviso il profilo di Montella è molto adatto, soprattutto perché conosce l’ambiente. In un momento del genere credo sia stata la scelta giusta da parte della società. Inoltre, l’organico è diverso ma il primo anno a Firenze fece benissimo”. 

“Momento attuale? Sono sempre decisioni difficili da decifrare. Quando si è tifosi a volte è normale che si cerchi di dare ragione a uno piuttosto che all’altro. Le colpe invece vanno divise sempre a metà. Il mio augurio è di guardare al futuro e Montella non è tornato a Firenze per fare il traghettatore.  Coppa Italia? L’Atalanta è l’avversario più difficile da incontrare in Italia, tolta la Juve che è una corazzata. Fanno un gioco che nessuno fa in Europa, fatto di uno contro uno a tutto campo”. 

“Sono calcisticamente molto legato a Montella: è un allenatore che ha cambiato la mia visione del calcio. Lo definisco un luminare: a Catania portò una metodologia di lavoro totalmente nuova. È molto innovativo, forse troppo, e mi riferisco alla sua avventura al Milan nella quale forse qualcuno non aveva preso bene il suo modo di lavorare. Prima ci si bombardava di attrezzi in palestra, lui è stato il primo a portare in Italia gli esercizi senza attrezzi, a corpo libero. Dal punto di vista tattico era molto chiaro: l’anno prima a Catania facevamo il 40-45% di possesso palla, lo stesso gruppo l’anno dopo fece il 60%. All’inizio ero molto scettico su di lui, la novità mette sempre dubbi. La realtà è che ha avuto ragione lui. Ovviamente tutti poi possono avere stagioni negative”.

Centrocampo Fiorentina poco qualitativo? Potrebbe essere un problema, fermo restando che la metodologia e gli allenamenti specifici devono far migliorare la squadra. Ma è ovvio che quando si subentra bisogna mettersi a disposizione della squadra con umiltà, per portare punti e rasserenare l’ambiente. Dal ritiro in poi si faranno scelte di mercato condivise per costruire una squadra che si abbini bene per caratteristiche e funzionalità all’idea di gioco di Montella”.

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