L’ex tecnico della Primavera è il favorito numero uno: è legato alla società e lavora bene con i giovani
La giostra ha iniziato a girare da giorni, scrive La Nazione. Non potrebbe essere altrimenti, anche perché il primo gettone lo inserì proprio Vincenzo Italiano lo scorso 13 marzo, alla vigilia della sfida di ritorno contro il Maccabi Haifa. «Ho parlato con la società del futuro, è al corrente del mio pensiero». Che lì per lì suonò come l’antifona della fine di un ciclo. Tutto quello che è successo non dovrebbe cambiare il finale. Vincere un trofeo e dirsi addio. Il patto potrebbe essere riassunto anche così. Poi va da sé che di scontato nel calcio moderno c’è poco.
E così sono già diversi gli allenatori accostati alla panchina viola. Almeno tre, il quarto (De Rossi) si aggiungerebbe solo nel caso di una fumata nera a fine stagione con la Roma. Davanti a tutti c’è Alberto Aquilani, il predestinato, come lo chiamano i dirigenti viola. Si sono paventati accordi con altri tecnici, contratti già firmati o in procinto di esserlo. Al momento non c’è niente di fatto. Nessuno confermerà, tutti gli attori in ballo sono concentrati a finire bene l’attuale stagione. Ma a Firenze il tecnico del Pisa ha tanti estimatori. Pradè e Burdisso in primis, con Joe Barone aveva instaurato un rapporto famigliare. Per anni alla guida della Primavera, sa lavorare con i giovani e si ispira a De Zerbi del quale è molto amico. Filosofia calcistica precisa e che funziona.
Voci e occhi anche su Raffaele Palladino, che bene ha fatto da quando Galliani lo ha promosso al Monza. E’ chiacchierato anche in ottica Bologna per il dopo Thiago Motta. E poi Alberto Gilardino (atteso lunedì al ‘Franchi’ da avversario), anche lui con il fascino dell’ex viola e con un buon campionato all’attivo. Per inserirlo nel novero dei papabili bisognerà però aspettare l’incontro che avrà con il Genoa: c’è in ballo il rinnovo per la prossima stagione.
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Redazione LaViola.it