A un mese dall’infortunio, il croato non s’è più visto e continua ad allenarsi a parte
Quando in estate la Fiorentina decise di investirci tutto quello che aveva appena incassato per Nikola Milenkovic tirandolo di fatto giù dall’aereo che lo stava portando al Rennes, in tanti storsero il naso. Daniele Pradè invece, d’accordo con Palladino, non ha avuto dubbi. Ha alzato il telefono, ha chiamato prima l’agente di Pongracic e poi Corvino, ha pareggiato l’offerta dei francesi e nel giro di 48 ore ha chiuso l’affare. Tutto il resto è storia ancora più recente: l’esordio da incubo col Parma con l’espulsione per doppia ammonizione, le enormi difficoltà nel playoff di andata di Conference condito da un altro cartellino giallo e nella sfida di ritorno, una settimana più tardi, un’altra ammonizione e la sostituzione dopo nemmeno un’ora di gioco. Quindi Bergamo, l’ingresso in campo all’81’ per quei nove minuti che, ad oggi, rimangono gli ultimi giocati con la maglia viola.
Un avvio da incubo insomma, a cui si è aggiunto un infortunio rimediato alla vigilia del match con la Lazio (era il 21 settembre) di cui la società non ha mai chiarito l’entità ma che si è rivelato particolarmente serio. È passato un mese infatti, e da allora Pongracic non si è più visto restando fuori dai convocati contro Lazio, Empoli, New Saints e Milan. La domanda è: riuscirà a mettersi a disposizione di Palladino per quella che per lui non è e non può essere una partita come le altre? La risposta per il momento non c’è e per averla bisognerà aspettare le ore immediatamente precedenti la partenza della squadra per Lecce. Di certo c’è che ieri alla ripresa degli allenamenti il centrale croato ha continuato ad allenarsi soltanto parzialmente in gruppo e che le sue condizioni, pur in miglioramento, non danno garanzie di recupero. Anzi.
Resta da capire se questo dipenda da qualche ricaduta o se il suo infortunio sia stato più serio del semplice «affaticamento muscolare». Di certo c’è che la (costosa) scelta fatta in estate non ha pagato. Colpa (anche) del modulo a tre difensori che, per stessa ammissione del giocatore, lo ha messo in evidente difficoltà. «Non ero abituato» disse lui dal ritiro della Nazionale. Il problema è che Pongracic si è fermato proprio quando Palladino è passato alla linea a quattro. Una beffa, dopo il «danno» delle prime, difficilissime settimane.
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Redazione LaViola.it