L’analisi di quanto visto ieri al Franchi tra Fiorentina e Como da parte di Alberto Polverosi sul Corriere Dello Sport
Verrebbe voglia di parlare solo del Como e non dello scempio della Fiorentina. Potremmo soffermarci anche sull’assenza di Kean, l’unico vero centravanti viola, senza di lui manca la possibilità di attaccare in profondità e soprattutto mancano i gol, scrive Alberto Polverosi sul Corriere Dello Sport.
SCELTE. Palladino ha sbagliato tutto, dall’inizio alla fine. La formazione iniziale: Fagioli seconda punta è un assurdo, un leggero miglioramento si è visto quando è passato a centrocampo; Zaniolo non è un centravanti e infatti l’unico spunto dell’ex atalantino è arrivato quando è partito da destra, si è accentrato e ha calciato di sinistro. Fine della sua partita. I cambi poi: Gudmundsson è un fantasma, la sua stagione sta trasformandosi in un caso inspiegabile, è entrato come a San Siro, così molliccio da sembrare indifferente a quanto stava capitando alla sua squadra; più o meno vale lo stesso discorso su Colpani che si è fatto portare via la palla del 2-0. Scelte sbagliate, ma il problema vero è racchiuso nell’atteggiamento di tutta la Fiorentina.
INDIETRO. Il Como è stato squadra per 85 minuti, la Fiorentina solo nei primi cinque, poi si è sciolta, non ha mai giocato insieme, non ha mai dato l’impressione di poter segnare, ha giocato (anzi, è stata in campo, perché giocare è un’altra cosa) senza un’idea, subendo l’iniziativa degli uomini di Fabregas. Una partita vuota di tutto, anche di carattere, anche di rabbia. Una partita terribile che allontana la Fiorentina dal quarto posto proprio quando tutti erano convinti che fosse possibile il grande salto. Che in effetti c’è stato: all’indietro.
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Redazione LaViola.it