Rassegna Stampa

Polverosi sul CdS-Stadio: “Il momento di chi comanda”

Published on

Da otto vittorie consecutive a due punti in sei partite: Alberto Polverosi sottolinea la fragilità mentale, fisica e tecnica della Fiorentina

A un certo punto – scrive Alberto Polverosi nel suo commento a FiorentinaTorino sul Corriere dello Sport-Stadioci siamo chiesti se fosse davvero la Fiorentina la squadra con un uomo in più. Nel secondo tempo, a noi sembrava il Torino“. Per oltre un’ora, in superiorità numerica e con il vantaggio di 1-0, la squadra di Palladino si è fermata e smarrita. Un’altra volta, come accade ormai da più di un mese, escluso il pareggio contro la Juventus. La Fiorentina ha incassato il pareggio dopo aver rischiato di subire gol appena un minuto prima e ha persino sfiorato il tracollo: tutto questo in 11 contro 10.

Prima della partita, Palladino si era mostrato fiducioso: «Con gli allenamenti che ho visto in settimana, oggi mi aspetto una grande risposta». Ma la grande risposta non è arrivata. “[…] Non c’è stata proprio la risposta, ma solo la conferma di una situazione che prende i contorni di una crisi“. È vero, come ricorda l’allenatore, che la Fiorentina è ancora sesta in classifica, ma quanto sta accadendo deve far riflettere, anzi, deve preoccupare.

Otto vittorie di fila, poi due punti in sei partite“. Da un exploit sorprendente a una crisi totale: mentale, fisica, tecnica e di gioco. Cominciamo dalla testa. Un episodio eloquente arriva intorno al 40′ del primo tempo: la Fiorentina è già in vantaggio 1-0 e con un uomo in più. Adli ha la palla a metà campo, si ferma, osserva, e la gestisce con calma. Ma “[…] la partita va chiusa“. Da quel momento comincia la paura. Nel secondo tempo, la squadra scende in campo frenata, “[…] aspettando solo l’errore dell’avversario, che invece sfrutterà l’errore dei viola“.

È una squadra che ha perso coraggio, che non morde più, che ha timore di chi le sta davanti. È una squadra fragile, triste, depressa“. Nessuno si assume responsabilità, come dimostra l’occasione sprecata nel primo tempo, con il duetto Adli-Kean in area: ‘Tiri tu, no, tiro io’ e niente di fatto. Nel secondo tempo, la Fiorentina è sembrata “[…] una non squadra“.

Le gambe non girano, come scrive Polverosi. “I muscoli si sono appesantiti, nessuno fa quella famosa corsa in più, non c’è brillantezza“. Gli spunti sono rari e quelli che riescono, come il gol di Kean, non vengono sfruttati per costruire una partita convincente.

Infine, il gioco. Qui emergono le scelte di Palladino: “[…] Colpani non è presentabile, l’allenatore che lo ha voluto a Firenze lo sta mandando al massacro“, e i fischi del Franchi alla sua uscita sono inevitabili. Comuzzo, da tempo poco sicuro, continua a giocare mentre Pongracic resta in panchina. Gudmundsson deve essere recuperato, ma Beltran appare più vivo. Dodo non sprinta più come una volta, Kayode rimane escluso, e Adli “[…] passeggia e sbaglia“, senza alternative valide.

Non è facile saltar fuori da un momento del genere“, ma è necessario che tutti diano di più. In primis Palladino, che deve tradurre sul campo quel che vede di positivo in settimana, e poi il presidente Commisso, chiamato a far sentire la propria presenza: “[…] Non c’è tempo da perdere, questo è il momento di chi comanda“. La Fiorentina è intrappolata in una crisi profonda, e solo un cambio di passo deciso e immediato potrà impedire che questa situazione si aggravi ulteriormente.

14 Comments

Popular Posts

Exit mobile version