Rassegna Stampa

Polverosi su CorSport: “La Fiorentina è una nave fantasma”

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Il pensiero di Polverosi sulle colonne del Cds-Stadio: “Manca la capacità di dare una spiegazione a quanto sta succedendo”

O hanno giocato contro l’allenatore, oppure tutti noi, a cominciare proprio da Stefano Pioli, della Fiorentina non ci abbiamo capito niente. Però, per giocare contro l’allenatore bisogna avere cattiveria, malizia, cinismo e vi pare che questa squadra abbia queste caratteristiche? La Fiorentina è l’esatto contrario. È generosa (con gli avversari), è tenera, è molliccia, è senza spina dorsale, mica è capace di organizzare un ammutinamento. Non è una squadra, è un insieme informe di giocatori che sono la controfigura di ciò che erano. Questo il pensiero di Alberto Polverosi sul Corriere dello Sport – Stadio.

DECISIONE FINALE. E anche per colpa loro, dei giocatori, oggi la società prenderà la decisione finale con i saluti a Stefano Pioli. Paradossalmente non vale nemmeno la pena soffermarsi sui disastri di una squadra che ha il passo da retrocessione precoce, la B non all’ultima giornata, se continua così va giù a febbraio: la proiezione di quattro punti in dieci partite fa poco più di quindici punti in trentotto. Il Lecce, un bel Lecce, ha reso ancora più evidenti i limiti caratteriali della Fiorentina, che spingono nella peggiore delle direzioni. Il termine che si addice a questo terribile momento è “mai”. Mai vista una squadra di soli fantasmi, mai successo nella storia della Fiorentina di non vincere nemmeno una volta in dieci partite, mai perso quattro volte su cinque nel suo stadio, mai capitato a una società di restare con un presidente a 8.000 chilometri di distanza e un solo dirigente alla guida, e soprattutto mai nessuno alla fine del mercato poteva immaginare questo scempio.

SILENZIO. Ieri la Fiorentina si è nascosta, prima in campo e poi fuori. Nessuno ha parlato, nessuno ha spiegato, nessuno ha chiesto scusa. Lo farà oggi, spiegando perché con Pioli non poteva andare avanti. È caos totale, la contestazione è arrivata a un livello che ci riporta al ‘93, ultima vera retrocessione sul campo (quella del 2002 aveva le sue origini nel fallimento del club). I tifosi hanno tirato fuori dal cassetto la hit parade degli insulti e reso chiaro ai giocatori alcuni concetti sul presente e sul futuro. Il primo obiettivo della contestazione, Daniele Pradé, si è dimesso alla vigilia della partita. Oggi sarà la volta dell’allenatore (dimissioni no, probabilmente una risoluzione consensuale) e nelle stesse ore arriverà la decisione per i due sostituti, quelli del tecnico e del diesse.

DUE TRASFERTE. La situazione è calcisticamente disperata. In campionato. Perché in Conference la Fiorentina ha vinto quattro volte su quattro e giovedì è in programma la trasferta in Germania contro il Mainz. Tre giorni dopo ce ne sarà un’altra di trasferte, anche questa decisiva (o quasi) come lo era la sfida col Lecce. Domenica la Fiorentina andrà a Marassi per sfidare il Genoa, l’unica ad aver fatto meno punti dei viola, ma con una partita in meno.

SPIEGAZIONI. In sintesi: squadra allo sbando, classifica terrificante, tifoseria sul piede di guerra, stadio con le gru, allenatore con tutt’e due i piedi fuori dal Viola Park, un altro allenatore in arrivo, un altro diesse accanto, una società con un solo dirigente, un presidente che, per ragioni comprensibili sia chiaro, non può lasciare New York. E questa è la stagione del centenario. Cos’altro può mancare a Firenze? A pensarci bene manca ancora qualcosa: la capacità di tutti a dare una spiegazione a quanto sta capitando alla Fiorentina. Nemmeno questo è mai successo.

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