Rassegna Stampa

Poker Roma, shock viola. Fiorentina da ‘vorrei ma non posso’

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LA ROMA timbra l’undicesima vittoria casalinga e tiene d’occhio la Juve in attesa del posticipo, la Fiorentina resta sospesa nella sua terra di mezzo, quella del vorrei ma non posso, impallidendo alla distanza contro un avversario nettamente più forte. Quattro a zero: lezione sonora per i viola, messi sotto sotto tutti i punti di vista, compreso quello dell’autostima durante lo sviluppo della partita. Roma più forte anche a livello fisico, Fiorentina incapace di cambiare ritmo e troppo piatta con i suoi punti di riferimento messi regolarmente sotto. Totti entra nel finale quando la Roma vince già 3-0 e si prende tutti gli applausi, come se avesse vinto da solo mentre i viola, frastornati, cercano di capire quanti minuti manchino alla fine. Sempre troppi, perché Dzeko infila anche il poker.

Eppure all’inizio i tre attaccanti viola innescano il pressing alto a turno, soprattutto Chiesa trotta nei pascoli: non c’è però un grappolo di fiduciosi che lo segua, sicché il giro palla nel primo quarto d’ora è abbastanza comodo in tutti i reparti mentre il tifo, in sciopero, aumenta la modalità acquario. La Roma inclina subito il piano verso sinistra, dove El Sharaawy si appoggia ai raddoppi di Emerson contro Sanchez e l’insistenza dei lanci fa supporre un progetto di scardinamento.

Portieri quieti per un po’, anche se Chiesa lanciato da Gonzalo (13’) supera Szcesny e Fazio smazza di testa davanti alla porta. Risponde Peres con un sinistro arrotato che fa venire le palpitazioni a Tata. Poche occasioni, intensità alta e controllo degli spazi da manuale della prudenza. Tutti in attesa di un episodio che sposti l’equilibrio e quando Peres sciupa davanti a Tata un assist no look di Nainggolan (29’) Spalletti lo incenerisce da ottanta metri. Poi Tata para a terra su Dzeko e da lì la Roma comincia a crescere fino al lancio chirurgico di De Rossi per Dzeko (39’), che molto border line sul fuorigioco ruba il tempo a Sanchez e batte Tatarusanu.

FINALE DI TEMPO appiattito per la Fiorentina, che non ha la forza di rispondere alle accelerate e pochissimo riesce a mettere i movimento i propri neuroni. Borja in particolare resta un po’ disperso fra le linee, essendo il ritmo sempre alto, come il livello dei contrasti. Ci vorrebbero soluzioni diverse, Sousa però punta sulla stessa Fiorentina (che resta schiacciata) e dopo 13 minuti becca il secondo gol sugli sviluppi di una punizione causata da un intervento maldestro di Gonzalo: sul lancio di De Rossi è Fazio il più alto di tutti e Tata può solo vedere la palla che rimbalza sul palo e finisce in gol. Sousa toglie Maxi Olivera per Ilicic, Bernardeschi scivola a sinistra e la Fiorentina prova a risalire la partita.

Il tempo ci sarebbe, lo stato d’animo però non sembra dei migliori e la Roma ha sempre qualche accelerazione in canna che lascia i viola un po’ sorpresi e, questa è l’impressione, anche un poco sfiduciati. Entra poco prima della mezz’ora anche Tello per Bernardeschi: il modulo non cambia, il risultato sì: 3-0 per la Roma, tris di Nainggolan mentre Borja viene superato dal treno in corsa. E nel finale, ultimo schiaffo, c’è anche il poker di Dzeko, che brucia Astori e Tatarusanu.

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