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Poesio sul Corriere Fiorentino: “Fuori come nel 2015. Ora la strada è in salita”

Gosens e Palladino - Fiorentina

Il Betis elimina i viola ai supplementari al Franchi, come nel 2015 contro l’altra squadra della città andalusa. Resta solo il campionato per sperare nell’Europa

Ernesto Poesio, sul Corriere Fiorentino, commenta con amarezza l’eliminazione della Fiorentina dalla Conference League per mano del Betis Siviglia, rievocando un destino già vissuto e delineando le difficoltà future del club viola.

Si infrange contro gli spagnoli il sogno di un’altra finale europea. Come nel 2015 quando sulla panchina viola c’era Montella e in campo, tra gli altri, il Joaquin che ora veste proprio i colori biancoverdi“. Anche allora, sottolinea Poesio, “fu una squadra di Siviglia, l’altra, a eliminare la Fiorentina e anche allora al Franchi si era sognato la remuntada poi non arrivata“. Un destino che si ripete, “amarissimo, per una stagione europea che si chiude così, con il rimpianto di aver prima rimesso in discussione la qualificazione per poi vedersela soffiare di mano ai supplementari davanti al proprio pubblico“.

Ora, “per i viola di Palladino è rimasta una sola strada per provare a raggiungere l’Europa, sempre che sia qualcosa di più della Conference”. Una strada che “passa dal campionato, a partire da lunedì prossimo in una trasferta durissima contro un Venezia in piena lotta per non retrocedere”. Ma “i viola non potranno permettersi di piangere troppo sul latte versato e sulle occasioni (per la verità non tantissime) sprecate”.

Poesio riconosce anche i meriti degli avversari: “Certo, a onor del vero, il Betis non ha demeritato la qualificazione. Gli spagnoli sono apparsi avversario temibile e ben organizzato con quei giocatori di qualità (da Isco a Antony) che alla fine sono riusciti a mettere ko una Fiorentina che non è mancata soprattutto nella fase difensiva, proprio il reparto che in questa stagione aveva fornito spesso certezze”.

Amarezza dunque, tanta, anche perché resta la sensazione di essere usciti appena questa Conference ha alzato il livello”. Una sensazione che si aggiunge “alle due finali perse” e che incide sul bilancio europeo della Fiorentina, che “non può essere positivo“. “Addio Conference insomma, nella speranza di non rivedersi molto presto. Perché vorrebbe dire magari aver conquistato un posto in Europa League oppure […] potersi concentrare solo sul campionato. Per uscire da quel guado che la Fiorentina non sembra in grado di oltrepassare“.

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