Poesio sul CorFio: “Punto con rimpianti, ma tanti aspetti positivi. La squadra crede all’Europa che conta”

Poteva vincere la Fiorentina, poteva vincere anche il Milan. Gran viola in avvio e due gol subiti con leggerezza, ma la fiducia aumenta

Poteva vincere la Fiorentina. Ma alla fine, poteva anche finire male contro un Milan tutto sbilanciato in avanti e con poco da perdere. Partita pazza quella di San Siro con tanti errori da una parte e dall’altra, due difese poco attente (per usare un eufemismo) salvate entrambe dalle parate dei rispettivi super portieri. Così scrive Ernesto Poesio sul Corriere Fiorentino.

RIMPIANTO. Certo, a fine partita il sentimento dominante in casa viola non poteva che essere quello del rimpianto per una partita che si era messa come meglio non si poteva (due gol in dieci minuti contro un avversario incapace fino a quel momento di mettere insieme due passaggi consecutivi) ma che poi ha visto i viola perdere le distanze minuto dopo minuto fino a schiacciarsi e a subire due gol più per gli errori della propria fase difensiva che per particolari meriti dei rossoneri. A suggellare la beffa è arrivato anche il gol dell’ex Jovic, uno che a Firenze ha lasciato pochi buoni ricordi e che ieri ha trovato il modo di mandare di traverso la serata ai tifosi viola e a Rocco Commisso seduto in tribuna.

MEZZO PIENO. Passata l’amarezza però per il pareggio subito in rimonta restano comunque tanti aspetti positivi che fanno ben sperare per il finale di stagione. Dai due gol segnati su un campo sempre difficile come San Siro, all’approccio con cui la Fiorentina era scesa in campo consapevole del proprio valore e della possibilità di fare risultato. Le vittorie contro Juventus e Atalanta insomma, hanno rinforzato davvero la fiducia della squadra che adesso crede fortemente nella possibilità di conquistare un posto nell’Europa che conta (che sia Europa League oppure il sogno Champions). Ora, dopo la trasferta in Slovenia per la Conference, il trio di partite alla portata contro Parma, Cagliari e Empoli. Tre appuntamenti per dimostrare di aver davvero fatto il salto definitivo. E non dilapidare quanto di buono finora.