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Poesio sul CorFio: “Fiorentina intangibile e incapace di incutere timore. Schierata sempre a specchio”

Non arriva la svolta, è il Pisa a recriminare nel derby. Pioli ha il settimo monte ingaggi, ma la Fiorentina è ancora un’entità astratta

Un pareggio e nessuna svolta. E anzi il punto conquistato con le unghie (e una consistente dose di buona sorte) non può che essere accolto dai viola con un sospiro di sollievo per come si erano messe le cose. Il Pisa ha colpito una traversa, un palo, si è visto annullare un gol bellissimo da fuori area (la regola è quella, ma forse sarebbe il caso di rivederla) e non concedere un rigore molto dubbio. Dall’altra parte la Fiorentina, che ha vacillato per tutta la gara sul filo del baratro rischiando la terza sconfitta consecutiva, non ha molto da recriminare. Così scrive Ernesto Poesio sul Corriere Fiorentino.

ASTRATTA. Del tutto diverso è lo stato d’animo: se Gilardino partiva con l’obiettivo salvezza e i due punti conquistati con già quattro big affrontate (Atalanta, Roma, Napoli e Fiorentina) possono soddisfare, per Pioli, chiamato a guidare il settimo monte ingaggi della A, sono pochi gli aspetti di cui compiacersi così come mancano alibi a cui aggrapparsi. La Fiorentina continua a sembrare un’entità astratta, intangibile come squadra, incapace di incutere timore e quasi sempre schierata «a specchio» rispetto agli avversari, quasi che il primo obiettivo dei viola sia quello di ingolfare il gioco invece che prendere le redini della partita. Un atteggiamento che, per quanto ieri si sia visto almeno una non trascurabile voglia di lottare, continua a produrre partite in cui la Fiorentina non è mai padrona del gioco né è capace di chiudere nella metà campo gli avversari fino a sfiancarli o a fornire l’occasione giusta ai propri attaccanti.

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