Editoriali
Plzen-Fiorentina? Meglio far finta che non si sia mai giocata. E guardare avanti
Coi cechi la Fiorentina non compiccia niente. Gara deprimente, ma risultato e passaggio del turno ancora aperto
Facciamo finta che la partita col Plzen non ci sia ancora stata. Anzi, che la Fiorentina affronti i cechi in gara secca al Franchi, così, per il motivo che più vi sembra verosimile nella vostra fantasia/immaginazione. L’esercizio è chiaro: rimuovere quanto visto in Repubblica Ceca. O meglio, quanto non visto.
Ok che il Plzen è squadra ostica in casa (d’altronde non aveva mai perso in questa Conference League e neppure preso ancora un gol tra le mura amiche con le superpotenze kosovare di Ballkani e Drita, kazake di Astana e Tobol, coi maltesi del Gzira, con gli svizzeri del Servette e coi croati della Dinamo Zagabria), che ha pensato solo a difendersi con cinque difensori sempre bassi e un pullman davanti alla porta che in confronto Allegri è un offensivista, badando più a tirare pedate che a giocare a calcio, che il risultato è ininfluente in ottica passaggio del turno e quello che più vi aggrada, ma lo sconforto che lascia dietro di sé la partita della Doosan Arena è ai limiti del deprimente.
Tiri in porta? Praticamente zero. Idee collettive per arrivare alla conclusione? Quasi zero, con oltre il 70% di possesso palla fatto di passaggi indietro o laterali, per poi comunque tornare indietro. Spunti del singolo per compicciare qualcosa in attacco? Niente, se non un paio di iniziative di Gonzalez e qualche sgroppata di Dodo/Biraghi finite nel nulla. Belotti? Tanti palloni persi, zero (eccezion fatta per un paio di sterili colpi di testa) da poter tirare in porta. Peggio ancora ha fatto il suo sostituto Nzola, su cui l’esercizio di rimozione mentale non si limita solamente al match di Plzen. Sottil? Possibile che non riesca a fare la differenza neppure con questi avversari? Arthur come non averlo, Beltran opaco e un Italiano che dice che la “Fiorentina è stata brava ad arginare l’avversario”. E ci mancherebbe.
Poco male, come detto l’obiettivo è chiaro: rimuovere, far finta che niente di tutto ciò sia accaduto. Magari ignorando anche il fatto che l’Atalanta sia andata a Liverpool a vincere 0-3, regalandosi un’altra serata che, nessuno si offenda, un po’ fa rosicare chi prima era protagonista su quei palcoscenici (ben diversi da quello di Plzen o della Conference) e che lì non riesce più ad arrivare da anni. Quell’Atalanta che la Fiorentina ha battuto 1-0 con una gran partita pochi giorni fa, ma che dopo questo risultato torna a fare un po’ di paura in più nella corsa alla Finale di Coppa Italia. Ma ci sarà tempo per pensare al ritorno con la Dea, prima ci sarà la gara di ritorno col Plzen, anzi che ritorno? Quella d’andata non c’è mai stata, meglio pensarla così.