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Tra plusvalenze e l’acquisto di De Rossi: alla scoperta del Burdisso dirigente
L’identikit del dirigente argentino che affiancherà Pradè sul mercato
Manca solo l’annuncio, poi Nicolas Burdisso sarà un nuovo dirigente della Fiorentina e affiancherà Pradè e Barone sul mercato. Dopo aver concluso la carriera da calciatore, l’argentino è tornato al Boca Juniors. Un anno da manager come lo chiamano là, o se preferite da direttore sportivo, in cui è riuscito a portare Daniele De Rossi in Argentina, salvo poi lasciare il club dopo il cambio presidenziale avvenuto a dicembre. Nel 2020 ha conseguito la licenza europea da Direttore Sportivo a Coverciano e ha formato un suo staff personale con il quale ha studiato più di 100 giocatori, oltre ad allenatori e metodi di lavoro.
L’ESPERIENZA AL BOCA JUNIORS
USCITE. Difficile dire se Burdisso ha ha fatto bene o male nella sua prima esperienza dirigenziale. È tornato al Boca Juniors nel momento più difficile della storia del club, dopo la delusione della finale di Libertadores persa a Madrid contro il River Plate. Per provare a vincere l’edizione nel 2019 si è affidato a un allenatore esperto come Alfaro, attuale ct dell’Ecuador. Sul mercato ha dovuto cedere i pezzi pregiati come Nandez, Barrios, Benedetto e Pavon a metà anno, oltre al giovane Balerdi al Borussia Dortmund. Oltre 50 milioni di dollari ricavati dalle cessioni di questi giocatori, quattro delle quali risultano tra le più importanti della la gestione Angelici (dal 2012 al 2019).
ENTRATE. Non solo capacità di fare plusvalenze però. Burdisso è riuscito comunque a convincere un campione del mondo come Daniele De Rossi a giocare in Argentina. Un’operazione che però non ha rispettato le aspettative, con l’ex Roma falcidiato da problemi fisici che ha annunciato il ritiro dopo appena 6 mesi. Le altre operazioni in entrata sono state quelle di giocatori nel giro della Seleccion come Marcone, Lisandro Lopez, Eduardo Salvio e Mac Allister, oltre al giovane venezuelano Hurtado che aveva brillato al Sudamericano Sub-20 e gli attaccanti Franco Soldano dall’Olimpiakos e Abila dall’Huracan.
L’ADDIO AL BOCA. A dicembre 2019 Burdisso ha chiuso l’esperienza dirigenziale con il club azul y oro, a causa dal cambio presidenziale, con Ameal eletto nuovo presidente al posto di Angelici. Un’esperienza conclusa con un solo trofeo vinto, la Supercoppa Argentina contro il Rosario Central ai rigori, poi un’altra eliminazione in Copa Libertadores per mano del River. C’è da dire però che Burdisso ha salutato con il Boca primo in classifica nel torneo locale poi vinto all’ultima giornata a marzo 2020. Se poi guardiamo l’aspetto economico ha lasciato un bilancio in attivo che ha permesso al Boca di ripartire con un nuovo progetto comandato stavolta da Juan Roman Riquelme.
Adesso una nuova avventura lo aspetta, nel calcio italiano che lo ha già visto protagonista da giocatore e che non ha mai dimenticato. Un profilo giovane ma con esperienza internazionale da affiancare a Pradè, lo stesso ds che lo portò a Roma dopo l’esperienza all’Inter. Nel 2020 aveva già iniziato a conoscere il centro sportivo viola insieme ad alcuni dirigenti del Miami United, lo stesso centro sportivo che nei prossimi giorni diventerà il suo ufficio.