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Plusvalenze, avv. Di Cintio: “Il dolo determina reato penale. A livello sportivo nessun allarme”

Plusvalenze, avvocato Di Cintio: “Il dolo determina il reato penale.  A livello sportivo nessun allarme”. Avvocato Capello: “Queste operazioni si fanno in due”

Diversi gli addetti ai lavori intervistati dai vari quotidiani sul caso plusvalenze. A Tuttosport parla così l’avvocato Cesare Di Cintio, esperto di diritto sportivo:

LEGALE. “E’ complicatissimo stabilire se una plusvalenza è reale o fittizia Precisiamo subito che l’atto ricevuto dai dirigenti della Juventus, l’avviso di garanzia, non significa colpevolezza, ma semplicemente che la Procura sta indagando. Abbiamo un precedente con la sentenza del Gup di Milano del 2008 con la quale Milan e Inter vennero assolte dalla stessa imputazione della Juventus: in quel caso non si era ravvisato un dolo specifico. Il nocciolo della questione è questa: il dolo è l’elemento che determina il reato contestato ai dirigenti bianconeri. Il dolo generico non è sufficiente a determinare la responsabilità, ma serve un dolo specifico, cioè la consapevole volontà da parte dei dirigenti di alterare i valori dei giocatori, e quindi del bilancio societario, per ottenere un profitto”.

RIPERCUSSIONI. “Al momento la procura federale non può far altro che essere vigile sulla vicenda, non ha elementi per aprire un’indagine. Dal mio punto di vista, aspetta che la Procura della Repubblica indaghi, visto che ha più mezzi, per vedere se emergono delle prove. Sotto il profilo sportivo non c’è un allarme”.

RISCHI. Così l’avvocato Pierfilippo Capello, uno dei massimi esperti di diritto sportivo al Qs: “Cosa rischia la Juve? Dobbiamo distinguere i piani, quello sportivo e quello penale, e dobbiamo distinguere le persone e il club. Sul piano sportivo mi risulta che ci sia solo un procedimento aperto dalla Procura Figc per cui credo che si ipotizzi una violazione delle noif, le norme organizzative interne federali. Dipende da cosa contesteranno di preciso, siamo ancora in una fase istruttoria. Il rischio va da una sanzione, che è poco più di un rimbrotto, a provvedimenti molto più gravi, ma questi al momento li vedo un po’ più difficili”.

NON SOLO JUVE.Facendo l’esempio di un quadro famoso, il problema sorge se ci scambiamo due Picasso da 5 milioni e diciamo che valgono 30. Qui la questione è più complicata perché il valore viene messo a bilancio, e se non è tra soggetti privati bisogna usare molta cautela”. Questi accordi si fanno in due. Le società che li hanno fatti con la Juventus rischiano? “Secondo me siamo all’inizio, la Juve è quotata in borsa e per chi indaga è stato più facile iniziare da lì, ma non è certo l’unica squadre che fa ricorso alle plusvalenze”.

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