Telenovela Pjaca che non sarà infinita ma Juventus e Fiorentina sono ferme sulle proprie posizioni e dunque è tutto congelato.
Ebbene sì siamo ancora a parlare di Marko Pjaca perché nonostante tutto è ancora lui l’obiettivo preferito da Pantaleo Corvino, ma non sarà una telenovela infinita anche perché il dg viola sta già guardando altrove.
Fa strano, e va sottolineato, che la Juventus si sia messa a fare la voce grossa praticamente solo con la Fiorentina. Addirittura il grande bomber Higuain se ne va al Milan in prestito con diritto di riscatto perché il Milan non se lo può permettere. L’argentino si trasferisce in rossonero con la formula del prestito oneroso da 18 milioni di euro più un diritto di riscatto fissato a 36, totale operazione 54 milioni di euro a fronte dei 94 spesi dalla Juve per prendere Higuain dal Napoli.
Come visto dunque si parla di cifre molto diverse da quelle di Pjaca ma pare incredibile che con tutte le cessioni che la Juve potrebbe fare abbia deciso di monetizzare proprio con il croato, pagato all’epoca poco sopra i 20 milioni di euro e che ora vogliono rivendere praticamente alla stessa cifra.
Pjaca a parte Corvino continua a portare avanti anche altre trattative come per esempio quella che porta a Nicola Sansone del Villarreal. Per gli spagnoli è cedibile e sono aperti anche a soluzioni alternative (come per esempio il famoso prestito con diritto di riscatto) e Sansone non vede l’ora di tornare a giocare in Italia.
Tutto a favore della Fiorentina che però ancora non ha chiuso né per Sansone né per Kostic dell’amico Ramadani, proprio perché Corvino prima aspetta la chiusura definitiva dell’affare Pjaca (nel bene o nel male che sia).
Intanto però Pioli non ha nessun esterno al di fuori di Eysseric (che poi tanto esterno non è) visto che Thereau è alle prese con acciacchi continui e che i giovani Montiel e Sottil non godono di così tanta fiducia da essere considerati dei titolari della Fiorentina.
Dunque il francese resta, per ora, perché la Fiorentina non può fare a meno di lui (incredibile come cambiano le cose nel giro di un mercato senza soldi).
Di
Francesco Zei