Cercato e voluto fortemente dai viola, fino a oggi l’attaccante croato non ha mai inciso. Al mercato di riparazione potrebbe tornare alla Juventus
Come riporta il Qs-La Nazione, nessuno sa cosa stia succedendo a Marko Pjaca, sostituito anche a Reggio Emilia dopo un tempo trasparente e privo di espressione per quarantacinque minuti.
Cosa sarà passato per la testa del croato? Avrà avuto in testa gli altri flop della stagione? O magari aveva capito di essersi giocato l’ultima possibilità, almeno da titolare?
Nessuno sa cos’abbia Pjaca, né come si possa affrontare un caso che non ha spiegazioni apparenti visto il sofferto e felice finale di un inseguimento tenace. La Fiorentina ha cercato a lungo il calciatore, che a sua volta ha imposto la volontà di diventare viola alla Juventus, sfruttando anche la forte amicizia fra il procuratore Naletilic e Corvino.
Due milioni pagati dalla Fiorentina per il prestito, 20 quelli necessari per un eventuale riscatto, 24 la quota che la Juve si è riservata per un’eventuale ’recompra’. Cifre da trasferimento top, ma con una ragionevole percentuale di prudenza per riservarsi il tempo di una decisione definitiva.
Pjaca fra l’altro ha il secondo stipendio in rosa (1,7 milioni netti), preceduto solo da Chiesa, a dimostrazione che anche quando il monte ingaggi si ridimensiona c’è spazio per accogliere chi può aggiungere qualità.
La Juventus aveva insistito per l’obbligo di riscatto a 22 milioni, la Fiorentina ha ottenuto l’opzione del ’diritto’ a 2 più eventuali 20 e la mossa rientra nella quota di prudenza di cui sopra. Resta però il fallimento tecnico – finora – della principale scommessa estiva per aumentare la qualità in attacco.
A gennaio la Fiorentina potrà intervenire per rimodulare l’operazione? In teoria i prestiti possono essere interrotti in caso di nuovo accordo con la società proprietaria del cartellino (che potrebbe trovare un’altra sistemazione al giocatore): ipotesi che rientra fra quelle possibili nel caso di Pjaca, anche se per ora è difficile ipotizzarne i contorni.
Prima di arrivare a questo la squadra viola spera di lavorare meglio con la testa del giocatore – il problema è definito ’mentale’ e non fisico – per cercare di far riemergere doti che in allenamento compaiono a strappi.
Di
Redazione LaViola.it