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Pioli tra sostituzioni e rivoluzione generazionale: puntare o no sui giovani?

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Questa volta il cambio è di assoluta necessità. Senza Milenkovic e Badelj squalificati, Stefano Pioli dovrà far di necessità virtù e rivoluzionare almeno l’assetto difensivo della sua Fiorentina, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio. Ma non ci sono solo questi punti interrogativi in casa viola, il tecnico si trova da tempo tirato da tutte le parti e dovrà dare delle risposte. Partendo da quella più strategica: merita insistere nel gruppo di titolari e co-titolari per trovare continuità o sarebbe meglio cercar di lanciare giovani e alternative?

La Firenze del calcio da tempo è divisa fra quelli che vogliono il rinnovamento con l’inserimento dei vari Simone Lo Faso, Rafik Zekhnini, ma anche giovani della Primavera come Sottil e chi invece chiede di valutare giocatori che sono rimasti, fin qui, alla periferia della prima squadra, come Eysseric. C’è chi spinge per Ranieri terzino, Sottil come esterno d’attacco. E il tecnico ha da contrapporre a tutti una «sola idea»: gioca chi sta meglio, fisicamente e psicologicamente. Certo con la stagione appesa a un filo, saranno gli investimenti ad avere sempre più spazio.

E la gara di domenica contro il Chievo comunque impone dei cambiamenti. Solo due, figli di squalifiche oppure Pioli varerà una vera rivoluzione? Senza Milenkovic e Laurini in forse, dentro Ranieri oppure Gaspar? O magari Vitor Hugo nella difesa a tre. Poi: Sportiello e Dragowski? Dias, Thereau o Sottil? Oppure Lo Faso?

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