Come riporta il Corriere dello Sport Stadio, Pioli interrompe le vacanze. Ha interrotto le sue vacanze anche Stefano Pioli che oggi arriverà a Reggio Emilia per tifare per i ragazzi viola, tra i quali ci sono sicuramente possibili titolari della futura rosa generale (come lo stesso Sottil). E mobilitati sono anche i tifosi, specialmente quelli della curva Fiesole che potrebbero arrivare in centinaia. Una finale che vale per tutti, per i giocatori che hanno richieste da club anche importanti di B, ma anche per Bigica che sogna un giorno la panchina viola ma sa benissimo anche la carriera che sta facendo Semplici che è stato tecnico della Primavera di qualche anno fa.
Più contento e interessato di tutti è il direttore tecnico viola Pantaleo Corvino che ha sempre scommesso e investito nel settore giovanile, dove ha conseguito risultati importantissimi già quando lavorava lontano da Firenze, una vera pioggia di titoli conquistati.
Le finali come punto di arrivo per il dirigente viola? Ecco la sua risposta mentre pure lui, come Pioli e Antognoni, seguirà la Primavera verso la gara con l’Inter. «Siamo molto orgogliosi di quanto fatto in questi due anni. Da quando sono tornato, raggiungere 3 finali nell’arco di 12 mesi significa avere dimostrato, con i fatti, la bontà del lavoro svolto grazie anche alla volontà della proprietà, del presidente Cognigni e all’impegno del professor Vergine e di tutto l’apparato organizzativo del settore giovanile. In poco tempo abbiamo ripreso un lavoro che già nel periodo precedente aveva ottenuto degli straordinari risultati, tra cui 4 titoli italiani. In questi due anni, con la consapevolezza di quanto sia importante lavorare sui nostri ragazzi, abbiamo fatto degli investimenti sia economici che sul lavoro quotidiano che, al di là del presente, sono convinto saranno una risorsa tecnica ed economica importante, per il prossimo futuro della Fiorentina».
Ma il Progetto Fiorentina non si ferma solo alla speranza di arrivare a una finale e magari conquistare un titolo che manca da moltissimi anni al club viola (il terzo scudetto baby è dell’82-83). Corvino anche in questa stagione ha destinato circa il trenta per cento del budget offertogli dalle valutazioni generale della società e della famiglia Della Valle proprio ad arricchire di qualità il settore giovanile.
Il suo motto è: «Costruiamoci i campioni in casa, visto che comprarli quando già sono arrivati in alto è difficilissimo». Sono quelli che Corvino chiama le «sue pianticelle», un gruppo di giocatori che intende portare in alto, come c’è riuscito con Bernardeschi, Babacar e Chiesa. Un progetto per il futuro per cui vale la pena, come accaduto in estate, di dirottare 30 dei 100 milioni ottenuti dal mercato proprio su ragazzi giovanissimi.
Di
Redazione LaViola.it