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Pioli si commuove: “I suoi valori, che tesoro. Sono fortunato ad averlo conosciuto”
Come riporta il Qs-La Nazione, un groppo in gola che toglie fiato e parole. Stefano Pioli prova a ignorarlo con tutto se stesso. Invano. Non riesce a non commuoversi ricordando Davide Astori, il suo capitano. Il tecnico è il primo a parlare ufficialmente dopo quella maledetta domenica in un silenzio irreale. Ovattato. Non è una conferenza stampa normale; non è ancora il momento di tornare alla routine delle codificate vigilie. Questa non può essere la solita chiacchierata con i giornalisti, troppo forte il dolore con le lacrime che si affacciano, asciugate con un gesto rapido della mano. Pioli si avventura sul sentiero di un commosso ricordo dell’uomo più importante dello spogliatoio viola.
Nessuna domanda. Cosa vuoi chiedere in più rispetto a quello che già racconta il volto provato dell’allenatore? Pioli allora prova a ricordare più agli altri che a se stesso chi era Davide Astori, che «ho avuto la fortuna di conoscere in questi mesi». Pioli riavvolge il nastro dei ricordi. «Era una persona e un capitano speciale. Trovava sempre modo e tempo giusti di dire le cose: generoso, positivo, disponibile e altruista. Purtroppo me lo sono goduto per troppo poco tempo e mi mancherà. Mi manca ogni giorno e mi mancherà ogni volta che scenderemo in campo». E’ inconsolabile Pioli che cerca di trovare la forza di reagire proprio attingendo a piene mani dallo spessore umano di Astori che ha lasciato un ‘testamento morale’ che il suo allenatore riassume così: «Di solito mi piace stimolare i giocatori dicendo: ‘Cercate di allenarvi e giocare come fosse l’ultima volta’. A Davide però non c’era bisogno di dire questo. Ci ha lasciato troppi valori da portare avanti, in particolare un seme, quello della passione, della serietà, della sensibilità: tocca a noi adesso custodirlo e fare in modo che possa germogliare».
Nel mezzo una promessa per la compagna («A Francesca e Vittoria non so proprio cosa dire, solo che noi ci saremo sempre per loro») e ringraziamenti alla famiglia («Un pensiero va ad Anna, a Renato, a Marco e a Bruno, i genitori e i fratelli di Davide, e se lui se era una persona speciale è perché sono persone speciali loro») e ai tifosi («Hanno a volte la lingua lunga, ma un cuore grandissimo: avrei voluto abbracciarli uno ad uno per consolarli e consolarci, e per trovare insieme la forza per andare avanti»). Quindi un pensiero per la proprietà: «Si è ancora una volta contraddistinta per serietà, sensibilità e disponibilità, facendo di tutto anche per aiutare la squadra». E per chiudere un concetto che guarda soprattutto al futuro: «Tutti uniti in ricordo di Davide». Messaggio da non far cadere nel vuoto.