Come riporta La Repubblica Firenze, una sfida nella sfida. Magari poco mediatica ma non per questo meno accattivante. È quella che ha accompagnato, per tutti i 90’, l’agonismo e la tensione dei giocatori in campo. Da una parte Stefano Pioli, pochi metri accanto il collega Maurizio Sarri. Obiettivi diversi, sensazioni diametralmente opposte. Così come le differenze, evidenti soprattutto nella gestione della partita. D’altronde Pioli era stato chiaro: non attendere ma attaccare, non subire ma reagire.
E se la Fiorentina si ritrova in superiorità numerica dopo soli cinque minuti, è anche merito della filosofia del tecnico viola che aveva deciso fin da subito di non snaturare la sua squadra e renderla compatta alla ricerca dell’incursione giusta. Come quella di Simeone, che costa il rosso diretto a Koulibaly e spiazza il collega Sarri. Che toglie dal campo un centrocampista, Jorginho, per inserire un difensore come Tonelli.
Lasciando soprattutto quei tre attaccanti che non sono mai riusciti a impensierire la retroguardia della Fiorentina. Sarri l’ha persa anche qui, regalando di fatto il centrocampo ai viola che da quel momento hanno preso il possesso del gioco fino all’ultimo minuto. Soltanto nella ripresa il tecnico toscano prova ad aggiustare il tiro ma è troppo tardi. I viola ringraziano e scorrazzano in lungo e in largo a centrocampo. Pioli in camicia bianca dà indicazioni, si sbraccia.
Sarri in tuta esce quasi sempre dall’area tecnica, macina chilometri, si mette a sedere, si arrabbia col quartouomo. Ma la sua squadra non reagisce e regala 28 tiri agli avversari (mai successo quest’anno), cercando solo 4 volte la porta di Sportiello (mai così poco). I viola la vincono soprattutto col pressing. Benassi viene avanzato a destra e così Pioli completa il trio alle spalle di Simeone con Chiesa e Saponara. Tanta corsa ma anche contrasti. E molta decisione. La tensione è evidente. Pioli non modifica mai il suo schema e quando nella ripresa sostituisce Saponara si prende anche lo sfogo del trequartista. « Sono sempre il primo», dice uscendo.
In realtà in precedenza Pioli aveva tolto Laurini per Gaspar. Ma il concetto non cambia. Stavolta è stato lui a giocarsela in superiorità numerica e abbassare il baricentro sarebbe stato un errore. Sarri non può fumare ma vorrebbe tanto farlo, guarda il tabellone. Lo scorrere del tempo. E si arrende. In due gare in campionato la Fiorentina contro i partenopei non ha subìto neanche una rete: un motivo ci sarà se Pioli ( 100 ª vittoria in A) è la bestia nera del Napoli.
Di
Redazione LaViola.it