L’allenatore applaudito durante la partita: emozioni al ricordo di Astori. In campo il croato e l’ex rossonero hanno deciso la gara.
Non è stata una serata come le altre per Stefano Pioli, tornato al Franchi da allenatore avversario per la prima volta. Il pubblico di Firenze è rimasto legato a lui e glielo ha ricordato dal primo all’ultimo minuto. Anzi, anche prima che la partita iniziasse. Ma il vero e proprio tripudio lo ha preso nei primi minuti della gara. Il parterre della tribuna lo ha saluto ancora battendogli le mani, poi l’abbraccio con Beppe Iachini. La curva Fiesole, da sempre legata a lui, gli ha dedicato uno striscione. «Uomo vero e grande condottiero: Stefano per sempre uno di noi». Così scrive il Corriere Fiorentino.
QUANTO AFFETTO. Cori inneggianti il suo nome hanno accompagnato più di un minuto di gioco mentre lo stesso Pioli rispondeva. Il momento più emozionante però è stato al tredicesimo minuto, quando si è ripetuto il rito del coro in onore ad Astori. L’ex allenatore viola lo sapeva che sarebbe stato quello il momento più toccante. Il caso ha voluto che in quel momento il gioco fosse fermo, tutto lo stadio ha intonato il saluto al capitano e Pioli ha nuovamente sbattuto le mani. Alcuni tifosi presenti nel centro di Firenze hanno deciso di aspettarlo ieri pomeriggio anche fuori dall’albergo dove hanno alloggiato i rossoneri. Tanti abbracci e dimostrazioni di affetto Pioli li ha ricevuti anche da coloro con cui ha lavorato nella società viola.
ANTE E PATRICK. Partita speciale anche per Cutrone: partito dalla panchina, ha conquistato il rigore del pareggio che poi ha realizzato Pulgar. Cresciuto al Milan, in estate si è sentito scaricato dal club dove sognava di rimanere. Prima di lui aveva festeggiato il gol Ante Rebic, con un passato in viola. Il suo momento d’oro continua e non si è interrotto nemmeno a Firenze dove, in questo campionato, altri ex come Borja Valero avevano già segnato. Il croato non è mai riuscito ad imporsi in viola, lo sta facendo al Milan sotto la guida di Stefano Pioli. Coincidenza: dopo Montella e Sousa fu proprio lui a dare il via libera alla sua cessione dalla Fiorentina quasi quattro anni fa.

Di
Redazione LaViola.it