Premessa. «Per pensare di far risultato contro Juventus dobbiamo andare oltre». Concetto forse scontato, quello espresso da Stefano Pioli alla vigilia, ma fondamentale. Perché è inutile girarci attorno. Allo Stadium serve qualcosa di speciale. Giocare la partita perfetta sperando che dall’altra parte qualcosa non giri per il verso giusto. Del resto, i valori, sono chiari. La Juve è più forte della Fiorentina. In tutti i reparti, e sotto tutti i punti di vista. La domanda è: come si fa a mettere in crisi la Vecchia Signora? Prima di tutto scendendo in campo con l’atteggiamento giusto.
Quella della gestione del pallone sarà un’altra chiave del match. La sensazione infatti, è che il tecnico viola abbia preparato la partita con l’obiettivo di avere il più possibile il controllo del possesso. Un modo per gestire i ritmi, e per alleggerire la pressione (che sarà comunque forte) sulla propria difesa. Sulla destra, al posto di Bruno Gaspar, potrebbe fare il suo esordio Laurini. Più difensore rispetto al portoghese e, quindi, più “adatto” a contenere. Del resto la Juve, sugli esterni, fa paura. Ma non solo. Il vero rebus riguarda Dybala, Come fermarlo? Semplice. Impedendogli di ricevere palla. Più che marcare lui quindi, la Fiorentina cercherà di “marcare” la zona nella quale la Joya andrà a muoversi. Tanta densità per intasare le linee di passaggio verso l’argentino. È questa l’idea.
Tra centrocampo e attacco invece, Pioli dovrebbe confermare in blocco gli uomini che hanno vinto le ultime due partite. Badelj e Veretout in mezzo quindi, con Benassi che dalla linea dei trequartisti si abbasserà spesso per dar loro man forte. Davanti, poi, Chiesa e Thereau (in vantaggio su Eysseric) a supporto di Simeone. Servirlo con i tempi giusti (cosa che fino ad oggi non è riuscita molto spesso) stavolta sarà più importante che mai. Senza paura. E con quella sana follia tipica dei giovani. È giusto provarci. Anche contro la Juventus.
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Redazione LaViola.it