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Rassegna Stampa

Pioli, la lunga attesa per l’Europa

Il Tas sul Milan, ancora un rinvio (oggi la sentenza). L’ennesima complicazione del ritiro virtuale della squadra

Come riporta La Repubblica Firenze, il Tas di Losanna rinvia di altre 24 ore ( arriverà oggi in mattinata) la sentenza sul Milan. E Pioli allarga le braccia, tanto cambia poco. Sembra una farsa, o forse lo è.

Comunque vada a finire questo mix di conti sballati, diplomazia internazionale e tempistica di scuola bolattiana, resta il fatto che il buon Pioli si è dovuto inventare un altro ritiro virtuale, preparandosi all’Europa e a un preliminare fissato il 26 senza sapere se è tutto vero o era tutta un’illusione, un po’ come quella di avere, come gli avevano promesso i suoi amati dirigenti, la squadra pronta a Moena.

Una preparazione per giocare a fine luglio è ben altra storia da quella classica, anche se ormai il campionato inizia dalle parti del ferragosto. Carichi non troppo pesanti, lavoro su intensità e scatto, palla sempre in campo per riprendere confidenza in tempi rapidi.

La cosa paradossale di questa vicenda è che se il Tas dovesse ribaltare la sentenza di primo grado, cioè dovesse riammettere il Milan ai preliminari di Europa League, Pioli si troverebbe ad affrontare il campionato con una squadra che va a mille ma priva del lavoro sul fondo che di solito viene svolto nei ritiri estivi.

Il che potrebbe alla lunga risultare un problema, anche se poi entrano in gioco i richiami atletici invernali. Chissà. Fatto sta che questa storia del Milan sarà chiusa con grande ritardo, e se da una parte la Fiorentina fa bene a non parlare di un argomento che ufficialmente la riguarda solo di rimbalzo, dall’altra resta il fatto che da una parte la possibilità di giocare in Europa League elettrizza i giocatori e lo stesso tecnico, dall’altra se dovesse arrivare un verdetto favorevole al Milan, la Fiorentina si troverebbe penalizzata due volte: senza Europa e con un lavoro sballato alle spalle.

L’ATTESA. Ma era difficile immaginare che la cosa si risolvesse in tempi brevi, anche perché la società rossonera in questo ricorso punta molto sul cambio di proprietà. E comunque Pioli potrebbe scrivere un libro sull’arte della pazienza, e i suoi dirigenti dovrebbero solo ringraziarlo per essersi comportato con grande classe anche nei momenti più delicati, un po’ come fece un anno fa, quando chiese direttamente a Diego Della Valle un paio di terzini veri, anche di quelli low cost.

Stavolta il tecnico, che ormai ha capito di non vivere in un ambiente particolarmente dinamico e scattante, ha chiesto ad Andrea Della Valle di far smaltire la rosa e di velocizzare la manovra dei mercanti. Evidentemente il giochetto funziona, visto che il giorno dopo sono arrivati un ex fenomeno da rilanciare e un ex giovane talento da rilanciare (anche lui).

Soldi spesi pochi ma almeno il tecnico inizia ad avere un’idea della squadra che verrà, senza contare che i mercanti gli hanno promesso altri “colpi” col famoso tesoretto di Rebic. Pioli si fa coraggio. Nessun problema: è la sua specialità.

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