Editoriali
Pioli, la carica dei tifosi e i segnali (incoraggianti) di Kean e Dodo. La Fiorentina riparte con diverse certezze
Una serata per ricevere l’abbraccio dei tifosi, i sorrisi di Moise e del brasiliano allontanano le voci di mercato (per ora)
Maggio si era chiuso con la quarta qualificazione in Conference di fila ma anche con un malumore diffuso tra la tifoseria, striscioni e cori pesanti per allenatore e direttore sportivo, con Palladino che se n’era poi andato dopo una conferenza stampa in cui era stato definito “come un figlio” dal presidente. A rileggere ora quei giorni, sembra passata una vita. Perché l’alba della nuova stagione è colorata da sfumature diverse. I primi acquisti sul mercato hanno convinto i più, l’arrivo di Pioli ha permesso di tornare a lavorare con maggiore serenità visto lo spessore umano e tecnico dell’allenatore, oltre al suo fortissimo legame con la città. Ritrovarsi in ritiro con larga parte di squadra (sulla carta) già pronta ha fatto il resto.
APPLAUSI E CORI. Chiaro che ci sia ancora tanto da raccontare in questo mese e mezzo di mercato in casa Fiorentina, chiaro che saranno anche i prossimi acquisti a delineare la fisionomia definitiva della squadra, così come la capacità di resistere alle tentazioni in uscita. Ma l’abbraccio dei tifosi presenti al Viola Park per la presentazione delle squadre racconta di una carica contagiosa da Firenze alla squadra. Una ripartenza convinta e convincente, applausi e cori che hanno stupito positivamente anche i protagonisti sul campo. Non c’era il tifo organizzato, va detto, ma i 3mila (tutto esaurito) che hanno animato il ‘Viola Carpet’ hanno trasmesso il proprio entusiasmo ai ragazzi (e alle ragazze) viola. La corsa nella campagna abbonamenti (oltre 8500 tessere staccate) sta poi avvalorando questa sensazione di fondo.
SEGNALI. Segnali importanti. Come quelli arrivati negli ultimi giorni dal fronte squadra. Pioli è parso subito carichissimo e visibilmente emozionato. Vuole riprendere quel filo interrotto bruscamente ad aprile 2019, sente un legame speciale con la città. Sa comprenderla e interpretarne le tante sfaccettature, come in fondo non erano riusciti a fare Palladino e Italiano (in modi e termini diversi). Torna con un bagaglio di esperienza importantissimo, con gli anni da top al Milan (con scudetto e semifinale di Champions annessi) e la stagione in Arabia con CR7. E poi i sorrisi di Kean e Dodo. I due più chiacchierati di questa prima parte di estate.
SORRISI. Immortalati dalle telecamere del club viola in giornata, ma sorrisi spontanei e non di facciata anche davanti ai tifosi. Dodo ha smorzato con la sua esuberanza le frizioni con il club degli ultimi mesi, Kean ha ribadito quanto Firenze conti per lui, quanto la Fiorentina gli sia stata vicino in questo anno. Le risposte migliori alle incertezze di un mercato che sarà ancora lungo per entrambi, ma che per il momento li lascia (abbastanza) saldi alla corte di Pioli. Sul brasiliano la Fiorentina si dice tranquilla, c’è un contratto che vale altri due anni, c’è una proposta di rinnovo sempre lì sul tavolo. Ricucire i rapporti non è utopia, anzi. Anche perché squadre disposte a spendere 25-30 milioni ad ora non ce ne sono.
(QUASI) FUORI DALLA CLAUSOLA. Mentre Kean è sembrato quasi impassibile di fronte alle due settimane di clausola che scadranno ad ore. Mai una pressione per andar via, mai una parola fuori posto. Si è anzi presentato con grandi abbracci e sorrisi con mister e compagni, con grande riconoscenza. Ultime ore per i famosi 52 milioni, dopo il no all’Arabia rimane solo un timido pericolo United. Ma il Manchester fin qui non si è mosso. La Fiorentina aspetta, sempre più fiduciosa, ed è pronta a mettere sul piatto un prolungamento di contratto a 4 milioni netti a stagione, anche qualcosa in più con i bonus. Alzando però la clausola rescissoria (difficile annullarla).
PUNTI FERMI. Insomma, lo spauracchio principale del mercato viola sta per passare senza far danni. Sembrava complicatissima un mese fa, ora ci siamo. Ci sarà un altro mese e mezzo, ovviamente, in cui il domino delle punte potrebbe portare qualcuno a bussare alla porta dei viola. Ma la Fiorentina a quel punto sarà padrona del proprio destino. Altri segnali? Quelli di Mandragora. Parole da leader del centrocampista viola, anche nel suo caso il rinnovo può arrivare a breve (serve sostanzialmente l’accordo sulle cifre). A metà luglio la Fiorentina si presenta così con diversi punti fermi. Senza scomodare la scorsa stagione (vi ricordate con chi giocava Palladino fino a metà agosto?), erano tanti anni che non si iniziava un ritiro con una rosa così completa. Ci sono tanti (troppi) esuberi, sì, ci sono giovani da valutare. Ma partire con De Gea, la difesa al completo con Ranieri, Pongracic, Comuzzo, Pablo Marì e Viti, Dodo e Gosens (più Parisi) sulle fasce, Mandragora, Fagioli, Fazzini, più Ndour e Richardson in mezzo, un attacco con Kean, Dzeko e Gudmundsson, più Beltran. Non è roba da poco, anzi.