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Pioli, il primo leader di questa Fiorentina, ha incartato la gara a Sarri. Simeone: l’incontro con Bati e la crescita è da bomber vero. Tre gare per l’Europa, giusto crederci fino alla fine

È una Fiorentina che continua a sorprendere tutto e tutti. Tra chi pensava a ‘scansarsi’ e chi non credeva ci sarebbe stata partita, la squadra di Pioli rifila tre gol al Napoli (che deve rivedere i sogni tricolore) e continua a lottare per un posto in Europa.

Pioli ha incartato la partita a Sarri. Il tecnico azzurro probabilmente paga a caro prezzo l’espulsione di Koulibaly dopo otto minuti, ma soprattutto la vittoria del giorno prima della Juventus sull’Inter, ma i viola disegnano e costruiscono la gara perfetta. Difesa sempre attenta, concentrata, un centrocampo dinamico di grande qualità col ritorno di Badelj in cabina di regia, e con un esplosivo Cholito Simeone capace da solo di spaccare il Napoli con tre gol e una prestazione superlativa.

Ci sarebbe da domandarsi come mai il Napoli abbia giocato una gara del genere al Franchi, in una gara che valeva lo scudetto, rivelandosi più debole dei viola sul piano tattico, tecnico e della condizione fisica. Sicuramente in pochi, forse nessuno, avrebbe immaginato tanta differenza e una prestazione del genere. Forse gli azzurri hanno pagato i ‘troppi’ festeggiamenti dopo la vittoria contro Juventus.

Sarri ha inoltre provato a spiegare le sue scelte, una delle quali è stata la sostituzione di Jorginho dopo l’espulsione di Koulibaly. Una scelta subito colta da Pioli che aveva preparato molto bene la gara e ha sfruttato al meglio il giocatore in meno in mezzo al campo. L’allenatore viola ancora una volta si è dimostrato il primo vero leader di questa squadra. Dal ritiro di Moena sapeva benissimo di non avere a disposizione una squadra di campioni, di grandi giocatori, ma con il lavoro giorno dopo giorno, le convinzioni, le motivazioni, ha saputo plasmare un gruppo che ha voglia di crescere e migliorarsi.

Poi è accaduto il dramma della morte di Davide Astori. Ma proprio la scomparsa del ‘Capitano’ ha dato la forza a Pioli, alla squadra, a tutta la Fiorentina, quella forza interiore che ha permesso di andare oltre i propri limiti anche contro avversari sicuramente molto più forti sulla carta. Chiedere a RomaNapoli, per fare due esempi.

Una vittoria, quella contro i partenopei, che porta la firma di tutti i protagonisti viola ma in particolar modo del ‘Cholito Simeone. A tre giornate dal termine del campionato ha superato con 13 gol il suo record di gol in Serie A. A questi bisogna aggiungere i cinque assist. Simeone è arrivato alla Fiorentina con tante speranze ma anche non con la totale approvazione del popolo viola. Giovane, con un solo campionato italiano alle spalle, non faceva stare tranquilli tutti. Anche perché essere il centravanti della Fiorentina non è facile per nessuno. Poi l’inizio stagione, i gol che non arrivavano e poi qualcosa pian piano è migliorato. Simeone ha iniziato a fare gol, ha cominciato a migliorare tecnicamente e tatticamente. Poi è arrivato anche l’incontro con Gabriel Omar Batistuta e sarà stato un caso, forse no, sono arrivati i gol. Gol pesanti.

Adesso il record personale è stato superato (nelle prossime settimane pagherà la scommessa con Pioli: una grigliata di carne per tutta la squadra e le loro famiglie) ma mancano tre partite alla fine: Genoa, Cagliari e Milan. Queste gare separano i viola da un possibile ritorno in Europa. Serviranno i gol di Simeone, serviranno i gol di tutti, per completare una stagione che comunque rimarrà scritta nella storia della Fiorentina.

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