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Pioli ha bisogno della vera rosa, in ritiro andrà una squadra lontanissima da quella definitiva

Come riporta Alberto Polverosi sul Corriere dello Sport Stadio, meglio essere chiari, soprattutto di questi tempi. Mercoledì sera, durante la contestazione dei tifosi, il vice presidente Gino Salica ha espresso la sua amarezza dicendo, fra l’altro, di «non capire questa mancanza di pazienza visto che siamo solo al 5 luglio». Solo al 5 luglio è un modo di dire, forse, perché la realtà è opposta: siamo già al 5 luglio, dobbiamo cedere mezza squadra e comprare i sostituti. Non uno, non due, ma quattro o cinque. Che, moltiplicato per due (cessione e acquisto) fanno 10 movimenti grossi. Ecco, questa è la situazione. Al 5 luglio chi doveva fare la rivoluzione (il Milan, per esempio) l’ha quasi completata, chi invece doveva limitarsi solo a degli innesti è già sulla buona strada, altre sono attardate, è vero, proprio come la Fiorentina.

Pioli è appena arrivato, la Fiorentina deve metterlo nelle condizioni migliori per lavorare e queste non sono le condizioni migliori. La squadra ha in programma un’amichevole abbastanza impegnativa contro il Bari il 22 di questo mese e altre due di livello più alto prima dell’inizio del campionato, il 29 a Lisbona contro lo Sporting e il 6 agosto a Wolfsburg. Premesso che con una squadra così nuova solo tre amichevoli vere sono poche (è sperabile che dopo il 6 agosto e prima del 19, quando inizierà il campionato, ne venga programmata almeno un’altra), Pioli deve sfruttarle tutte con la squadra al completo. Prima del 22 luglio dovrà avere i giocatori dell’organico definitivo, altrimenti si perde tempo e poi diventa tutto una rincorsa, passando da una squadra all’altra col rischio di non trovare quella giusta.

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