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Pioli e la Fiorentina del futuro, ripartirà dal 4-3-3

Come riporta il Corriere Fiorentino, dicono, gli allenatori, che «i numeri non contano». «Sono questioni — ripetono — che appassionano soltanto i giornalisti: quello che conta è l’interpretazione del gioco». Vero. Sempre loro però, gli allenatori, quando devono pensare alla costruzione della squadra hanno quasi sempre uno schema di riferimento. Non un dogma, ovviamente, ma una base dalla quale partire per la costruzione dell’idea di gioco.

E per il prossimo anno Stefano Pioli ha scelto: si è confrontato con Pantaleo Corvino, e gli ha fatto sapere che il punto di partenza sarà il 4-3-3. Un modulo al quale l’allenatore viola è particolarmente affezionato. Il dg ha ascoltato, si muoverà di conseguenza e durante la traversata del mercato la sua bussola sarà (appunto) il 4-3-3. Ma cosa manca, a Pioli, per poter lavorare su questo schema? Partiamo dalla difesa. Al momento ci sono sette giocatori: Laurini, Pezzella, Vitor Hugo, Biraghi, Milenkovic, Bruno Gaspar e Maxi Oliveira. Gli ultimi due, però, se ne andranno. C’è quindi la necessità di andare a prendere un terzino sinistro che possa alternarsi con Biraghi. Non è detto invece, che si vada a caccia di un terzino destro. In quel ruolo infatti Pioli potrebbe definitivamente spostare Milenkovic, lasciando a Corvino il compito di trovare un quarto centrale (affidabile) che completi il reparto.

Il caso più complesso da risolvere riguarda però il centrocampo. Perso Badelj, i viola dovranno trovare un giocatore capace di non farlo rimpiangere. E poi Saponara. Eccolo, il vero punto interrogativo. Nel 4-3-3, di fatto, l’ex Empoli non ha collocazione. Almeno in teoria. Pioli pare determinato a lavorarci per trasformarlo in mezzala. Operazione affascinante, ma tutt’altro che semplice. Per riscattarlo (la Fiorentina è obbligata a farlo) serviranno circa 9 milioni. Tanta roba. Forse troppa, per un giocatore che rischia di uscire dalla rosa dei titolarissimi. Di certo, recuperare quei soldi con una cessione appare oggi impossibile. Cederlo in prestito potrebbe essere una soluzione oppure, e torniamo all’idea di cambiargli ruolo, sperare che Ricky sappia adattarsi al meglio.

Di certo ai lati di quello che sarà il nuovo regista Pioli conta di schierare Benassi e Veretout, per i quali dovranno arrivare alternative all’altezza. Ad oggi, il solo Dabo offre qualche garanzia, mentre Cristoforo è ai saluti. Stesso discorso per Eysseric che, come Saponara, non ha caratteristiche ideali (anzi) per il 4-3-3. Detto che Pioli vuole un doppione per ruolo, il conto è presto fatto: mancano il regista titolare, la sua riserva, e (almeno) un interno. Il nome di Grassi, in questo senso, va monitorato con grande attenzione.

Infine l’attacco. «Cercheremo un attaccante esterno», ha ammesso lo stesso Corvino. Uno che raccolga, un anno dopo, l’eredità di Bernardeschi. Sarà, quello, l’investimento probabilmente più importante. Mister X, Simeone, Chiesa. Questo, il tridente titolare. E poi? A oggi le alternative sono Thereau, Gil Dias, Lo Faso e Falcinelli. Nessuno di questi però, è certo della conferma. Al contrario, non è da escludere che partano tutti e quattro. In quel caso, Corvino, dovrebbe prenderne tre. Mica poco. Con una specifica, buona per tutti i reparti. Pioli sarebbe felicissimo di poter lavorare con giocatori duttili. Capaci, insomma, di ricoprire diversi ruoli. Sarà un lungo viaggio, questo mercato. Con una stella polare ad illuminare il cammino: il 4-3-3.

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