Sarà Stefano Pioli il prossimo allenatore della Fiorentina. Italiano e conoscitore del nostro campionato, reduce da due esperienze da parabole discendenti tra Inter e Lazio. Esonerato anzitempo sia a Milano sia a Roma, così come a Bologna, seppur con situazioni e proprietà diversamente problematiche. Eppure Corvino e la Fiorentina sono convinti di poter aprire con Pioli un nuovo ciclo: allenatore esperto, equilibrato, conoscitore dell’ambiente fiorentino. E capace di lavorare con i giovani.
Proprio da un’infarinatura di giovani, da mixare con elementi di esperienza, vorrebbe ripartire – nelle intenzioni – la Fiorentina. Chiesa, Saponara, Hagi, Milenkovic, Sportiello, magari Bernardeschi e Babacar. Più chi dovrà arrivare sul mercato. Pioli, nei 13 anni di carriera tra A e B, ha del resto lavorato spesso con i giovani. Iniziando tra l’altro la sua esperienza di allenatore nelle giovanili di Bologna (vincendo il campionato Allievi) e Chievo. E qualche ragazzo negli anni è esploso anche grazie al tecnico parmigiano. Che – a dir la verità – non ha avuto sempre a che fare con valanghe di giovani da far crescere, ma un po’ di materiale lo ha portato a frutto negli anni.
Con l’Inter, quest’anno, ha fatto esordire tra i grandi la stellina della Primavera Andrea Pinamonti, a 17 anni. Sedici partite per il ’94 Roberto Gagliardini, subito punto fermo del centrocampo; e poi spazio ad Under 24 comunque già affermati come Icardi, Kondogbia, Murillo, Joao Mario e Brozovic. Con risultati inizialmente esaltanti, e poi disastrosi. Per colpe del tecnico, ma non solo, nell’esplosivo ambiente nerazzurro.
Con la Lazio due annate (2014-2016) tra piazzamento Champions e delusioni (anche qui con zampino di Lotito): a Roma ha fatto esordire il 20enne Danilo Cataldi (con 45 presenze, 2 gol e 10 assist), così come i classe ’95 Balde Keita (62 gare, 9 gol e 10 assist), Sergej Milinkovic-Savic (32 gare, 3 gol) e Ricardo Kishna (16 partite, 2 gol e 3 assist). In più, con Pioli è esploso a Roma il talento di Felipe Anderson (classe ’93, allora 21enne): lanciato per la prima volta da titolare, in due anni 78 presenze con 19 gol e 15 assist. E poi ampio spazio al ’94 Hoedt e ai 92′ De Vrij e Onazi (due giocatori comunque più esperti nonostante l’età).
A Bologna, tra il 2011 e l’inizio 2014, ha fatto esordire in A l’allora 20enne Diego Laxalt, così come il portiere 19enne Stojanovic e il 19enne Taider (51 presenze in due anni). Nel 2012/2013, Pioli dette per la prima volta continuità in Serie A al 21enne Manolo Gabbiadini, con 31 presenze e 7 gol, mentre 39 presenze in una stagione e mezzo per il 21enne centrale Sorensen. Nel 2011/2012 con Pioli esplose il 21enne Gaston Ramirez: 30 presenze con 8 gol e 6 assist, e in estate cessione per 15 milioni al Southampton. Negli stessi anni ampio spazio anche per il 22enne Khrin e il 23enne Pasquato. Al Chievo, nel 2010/2011, salvezza con 4° difesa del campionato: tra i giovani, in una squadra formata da molti esperti, ampio spazio ai 24enni Gelson Fernandes e Marco Andreolli.
Nel 2008/2009, al Piacenza in Serie B, Pioli fu il primo a lanciare da titolare l’allora 20enne Radja Nainggolan: il belga raccolse 39 presenze con 3 gol e 4 assist, e nel gennaio successivo fu acquistato dal Cagliari in Serie A. Iniziando il percorso che poi lo avrebbe portato alla Roma e ad essere tra i migliori centrocampisti d’Italia e non solo. “Ho fatto il mio primo campionato da titolare intero con lui, lo ringrazio per la crescita che ho avuto. Mi piaceva come lavorava e si vedono i risultati dell’Inter dopo un percorso lungo”, disse lo scorso febbraio il belga.
Ancora indietro, nel 2007/2008 a Grosseto, Pioli rilanciò il 23enne Andrea Lazzari, mentre a Parma nel 2006/2007 fece esordire in Serie A un 19enne Giuseppe Rossi, che segnò tra l’altro all’esordio contro il Torino. In quella stagione ampio spazio in mediana ai 20enni Dessena e Cigarini, punti fermi anche in Coppa Uefa.
Nel biennio a Modena (2004-2006), lanciò il 19enne ghanese Asamoah Gyan, che in due anni collezionò 54 presenze e 15 gol, prima di andare all’Udinese. Trovarono spazio in quegli anni anche i 22enni Luca Antonini e Nicolas Frey.
Infine alla Salernitana nel 2003/2004 lanciò in B da titolare il giovane Molinaro, terzino poi arrivato alla Juve e anche in Nazionale.
Di
Marco Pecorini