La gara contro i biancocelesti potrebbe sancire la definitiva chiusura della speranza europea. E ci sono diversi calciatori non al top
Mentre a Roma hanno fatto le valigie Di Francesco e Monchi, chi obbligatoriamente chi di sua sponte, Pioli difende sé stesso e la sua Fiorentina. In fondo è innegabile come la rosa a sua disposizione abbia evidenziato delle lacune in interpreti, esperienza, e qualità nei singoli. Ed è altrettanto vero che la Fiorentina è piena zeppa di giovani. Ma la classifica vede la squadra al decimo posto e con poche vere possibilità di andare a fare la guerra per la zona Europa con Lazio, Milan, Juve all’orizzonte a chi la precede in classifica.
Difficile immaginare che di punto in bianco possa essere invertito il trend. Soprattutto per chi negli occhi ha ancora la disastrosa debacle di Bergamo. Gara in cui la squadra di Gasperini ha dimostrato di avere più gamba, qualità, e gioco per poter fare la voce grossa con chiunque. A prescindere dai risultati, Lazio e Atalanta sembrano averne di più della Fiorentina. Torino e Samp sembrano essere più in forma. E soprattutto i granata viaggiano con continuità. Mentre i blucerchiati continuano con i loro alti e bassi. Pensare ad una Fiorentina che mette in fila vittorie e successi contro le prossime avversarie è cosa ardua. Anche per i più ottimisti.
Poco male. Tra 24 ore ne sapremo si più. Perché contro la Lazio è dentro o fuori. E se la squadra di Inzaghi arriva dal 3-0 nel derby, carica, spinta dai suoi tifosi, quella viola ci arriva con diversi acciacchi. Quello di Lafont su tutti. Pjaca è out, Edimilson è in forte dubbio. Potrebbe rientrare Mirallas dal 1’, davanti con Chiesa e Muriel, con Gerson in mediana assieme a Veretout e Benassi. In porta potrebbe essere chiamato all’esordio Terracciano. Poco da sorridere, insomma.
Anche perchè se è vero che effettivamente qualche elemento è cresciuto sotto la gestione Pioli, è altrettanto vero che ci si aspettava di più. L’obiettivo era lottare per l’Europa, ed al momento la Fiorentina è stata al di sotto della soglia europea in maniera stabile. E per evitare che il cammino che porta alla semifinale di ritorno di Coppa contro l’Atalanta sia solo un lento trascinarsi di gare inutili e senza obiettivi, contro la Lazio, serve vincere.
Di
Gianluca Bigiotti