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Pioli apre il suo laboratorio di strategie: quattro soluzioni tattiche per cambiare la Fiorentina
Quattro soluzioni per ridisegnare la squadra viola, dopo l’arrivo di Muriel, che vuol essere più pericolosa in zona gol
Come riporta il Corriere Fiorentino, pare che tra i regali più richiesti per il Natale 2018 ci fosse «Il laboratorio dei 101 esperimenti». Un gioco in scatola grazie al quale i bambini possono trasformarsi in scienziati. Nella letterina di Stefano Pioli, invece, c’era (soprattutto) un desiderio: un attaccante.
Del resto, dopo il girone d’andata, i numeri parlavano chiaro. La difesa ha funzionato alla grande, l’attacco no. «Babbo» Corvino ha letto, e l’ha accontentato. E così, per capodanno, ecco Muriel.
Un acquisto importante che, essendo arrivato subito, dà al mister l’opportunità di inserirlo immediatamente, e con una decina di giorni di soli allenamenti a disposizione, nei meccanismi di squadre. Un giocatore che, e torniamo al punto di partenza, permetterà all’allenatore di sbizzarrirsi.
Come se fosse (appunto) alle prese con 101 esperimenti. Le soluzioni, là davanti, sono tantissime. E tutte, potenzialmente, esplosive. Toccherà a Pioli, fin dal ritiro di Malta, trovare la formula giusta.
CON IL 4-3-3. Fino ad oggi il tridente è stato il modulo di riferimento. Del resto, con l’acquisto estivo di Pjaca, la Fiorentina poteva contare su un tridente da sogno. Il croato, Simeone e Chiesa. Giovani, e fatti teoricamente a posta per completarsi a vicenda. Peccato che, dei tre, soltanto Federico abbia funzionato. Se Pioli decidesse di andare avanti su questa strada, comunque, avrebbe diverse alternative.
La prima, la più offensiva, vedrebbe un terzetto composto da Chiesa, Simeone e Muriel. Tanta roba, in teoria, anche se il colombiano sarebbe un esterno «adattato». Altrimenti, fuori il Cholito, l’ex Siviglia prima punta (o viceversa) e dentro uno tra Mirallas, Gerson e Pjaca. Con i primi due in campo Chiesa potrebbe partire da sinistra, aumentando il proprio tasso di pericolosità.
CON IL 3-5-2. Il doppio nove si può fare. I primi spifferi post acquisto di Muriel raccontano che possa essere la strada scelta da Pioli. L’idea c’è, e già a Malta si inizierà a lavorarci. Un modulo, questo, ideale per Muriel e Simeone che, in coppia, potrebbero dividersi i compiti, aiutandosi a vicenda.
La controindicazione riguarda Chiesa che, in questo caso, sarebbe costretto ad un super lavoro su tutta la fascia destra. Eppure, Fede, ha già dimostrato di saperlo fare. E bene. Un modulo, tra l’altro, facilmente trasformabile in corsa. Alternative? Mirallas, Pjaca e Vlahovic anche se, tra questi tre, soltanto il giovane serbo è una punta vera.
CON IL 4-3-1-2. Il «rombo» è stato la grande novità dell’ultima gara del 2018. A Marassi infatti, contro il Genoa, Pioli ha schierato Mirallas alle spalle di Chiesa e Simeone anche se, i primi due, svariavano parecchio. Con l’arrivo di Muriel, questo schema, porterebbe (in teoria) all’esclusione del Cholito, col colombiano in tandem con Chiesa, e uno tra Mirallas, Gerson e Pjaca alle loro spalle.
Certo, a volte si può anche rinunciare a Fede. In quel caso riecco la coppia Muriel-Simeone. La sensazione però, è che al momento questo non sia il modulo in cima ai pensieri di Pioli. Anche perché il tecnico è (giustamente) convinto che Chiesa, il suo miglior giocatore, dia il meglio di se partendo largo. Fargli fare la punta vera e propria può essere una soluzione, certo, ma non la migliore.
CON IL 4-2-3-1. E infine: «Tutti dentro». Il 4-2-3-1 è stato, in questo anno e mezzo, la vera alternativa al 4-3-3. Anzi. All’inizio della scorsa stagione era stato scelto come modulo di partenza salvo poi abbandonarlo in corsa. E adesso? Resta una soluzione più che valida e, tra l’altro, applicabile in diverse versioni.
Quella più affascinante (ma anche più complicata) prevede il contemporaneo utilizzo di tutte le bocche da fuoco: Chiesa, Muriel, Mirallas e Simeone. Tutti insieme, con Gerson e Pjaca come alternative. Certo, sarebbe una squadra potenzialmente in grado di far venire il mal di testa a qualsiasi difesa.
Il problema, ovviamente, sarebbe mantenere l’equilibrio visto che, di questi quattro, soltanto Chiesa ha dimostrato di avere gambe e polmoni per lavorare a fondo anche in fase difensiva. Ecco perché si potrebbe scegliere una strada più «moderata».
Stesso schieramento, ma con uomini diversi. In pratica, si tratterebbe di alzare Benassi, escludendo uno dei trequartisti (o di Simeone, con l’avanzamento di Muriel) inserendo un centrocampista in più (Norgaard, per esempio) da affiancare a Veretout. In questo modo si manterrebbe un potenziale offensivo elevato garantendo però, almeno sulla carta, maggiore copertura ai due mediani e ai quattro difensori.
Ipotesi, soluzioni, idee. Al dottor Stefano Pioli e al suo «Laboratorio dei 101 esperimenti», il compito di trovare la combinazione giusta. Di certo, non gli mancano gli elementi. Con un obiettivo: creare l’antidoto al mal di gol che, fino ad oggi, ha colpito la Fiorentina.
Tutto, senza perdere quella straordinaria solidità difensiva che, di fatto, ha tenuto in piedi i viola nel girone d’andata. Si chiama equilibrio e, da che calcio è calcio, è il «segreto» di qualsiasi squadra vincente. La corsa all’Europa, con la ricca concorrenza di una classifica cortissima, riparte da qua.