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Rassegna Stampa

Pioli a La Repubblica: “Vincere un trofeo per Astori nell’anno del centenario sarebbe incredibile”

Stefano Pioli - Fiorentina

Le dichiarazioni dell’allenatore viola alla vigilia del primo impegno ufficiale della stagione

L’allenatore della Fiorentina, Stefano Pioli si è raccontato a La Repubblica: “Vincere un trofeo per Davide, nell’anno del centenario del club sarebbe qualcosa di incredibile. Mi auguro di emozionarmi e di dare emozioni ai tifosi, so quanto si aspettano da me e dalla squadra. Firenze vive per la Fiorentina e noi dobbiamo giocare per rendere felice una città”. 

RITORNO A FIRENZE.La chiamata è arrivata al momento giusto, avevo deciso di tornare in Italia e quando mi hanno chiamato i dirigenti non ho avuto bisogno di rassicurazioni perché sono uno che decide con il cuore. Mi piace il presidente Commisso, è una persona chiara, diretta che affronta sempre i problemi confrontandosi. Gli ho detto che ha fatto un investimento importante prendendomi lo sento ogni settimana, vede tutti gli allenamenti e mi chiede come sta la squadra. Il Viola Park è un qualcosa di unico, che offre il massimo ai calciatori e che ci permette di chiedere il massimo da ognuno di loro. Ho scelto la Fiorentina per il progetto di allestire una squadra che in due o tre anni possa dare soddisfazione ai tifosi”. 

CHAMPIONS. “Non dobbiamo porci dei traguardi così precisi, noi dobbiamo alzare il livello, dobbiamo avere una mentalità che ci porti a giocare ogni partita con la possibilità di poterla vincere, poi è chiaro che il mio arrivo ha creato aspettative alte. Lo accetto ma credo che quest’anno sia solo l’inizio del nostro percorso, non si può costruire tutto in una sola volta. Noi vogliamo mettere in campo le nostre qualità, creare con l’ambiente un qualcosa di unico che ci consenta di andare oltre i nostri limiti. Se con la Fiorentina arriviamo quarti è come vincere uno scudetto perché abbiamo fatto il massimo”. 

TRIDENTE. “Il tridente lo abbiamo provato e abbiamo ottenuto buone risposte e non sarà un problema giocare con tre o quattro giocatori offensivi, ma dipende dalla loro disponibilità, dall’equilibrio, dal tipo di partita e dalla loro condizione visto che giocheremo ogni tre giorni. Vedremo quando giocare con tre giocatori offensivi, quando con due, delle volte sei più pericoloso con un centrocampista in più perché attacchi gli spazi, delle volte lo sei con un attaccante in più perché stai nella metà campo avversaria, delle volte costruiremo con due centrocampisti, delle volte con uno solo. Dipende da chi arriverà da qui a fine mercato, che caratteristiche avranno e come amalgamare il tutto”. 

MERCATO. “Sappiamo le caratteristiche che mancano, se le troviamo la società saprà farsi trovare pronta ma sono anche stato chiaro nel voler giocatori funzionali e che alzino il livello. Se arriveranno calciatori in grado di alzare il livello bene altrimenti portiamo avanti i ragazzi che abbiamo. Ho chiesto una rosa corta, non numerosa perché poi diventa difficile tenere tutti sul pezzo. Abbiamo una buona base, la società è stata brava a confermare De Gea, Gosens, Kean, Gudmundsson e Fagioli, su cui costruire una squadra importante, ma ci vorrà del tempo. Questa è la prima sessione di mercato che facciamo insieme, ci sono tante cose che possiamo sistemare e se possiamo migliorare la rosa siamo pronti, ma non possiamo sistemare tutto adesso, quindi la sessione di mercato decisiva sarà quella dell’anno prossimo, quella del centenario del club”.

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