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Pin: “Hearts da affrontare come se fosse la Juventus. Si può solo vincere”

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L’ex calciatore viola: “La gara contro gli Hearts è da preparare come se ci fosse la Juventus. Si può solo vincere. Sarebbe fondamentale recuperare Gonzalez”

Parla così l’ex calciatore della Fiorentina Celeste Pin a Lady Radio: Quella contro gli Hearts è una di quelle gare che puoi solamente vincere. Ovviamente poi le gare sono da giocare, ma va preparata come se fosse una sfida contro la Juventus. Devi per forza vincere, perché il malcontento sta crescendo, com’è logico che sia nel calcio. Quando le cose vanno bene ok, ma quando vanno così…”

ITALIANO. “E’ inutile parlare di eventuali cambiamenti di allenatore. E’ chiaro che abbia sbagliato qualcosa, è lampante, ma non hanno senso discorsi come sento fare da qualcuno su eventuali cambiamenti di tecnico. Tutti, però, devono saper capire quando c’è da fare dei cambiamenti tattici. Quando un allenatore rimane sempre fermo sui propri dogmi, non si va avanti. Penso che Italiano debba esaminare tutto, anche le caratteristiche dei calciatori che ha a disposizione, ed eventualmente prendere provvedimenti. Deve dare una svolta, perché è il momento che lo impone. Per forza di cose, adesso, devi risalire. Nelle difficoltà devi essere in grado di uscirne fuori. A me è capitato di vivere momenti di stagione difficili, e le cose precipitavano se gli allenatori restavano fermi sulle proprie idee senza mai cambiare. E’ ciò che non si deve mai fare”.

VENUTI. “Non mi sembra stia vivendo un grande momento. E’ vero che non c’era Dodo, ma in Serie A devi sempre essere molto attento a tutte le possibili situazioni pericolose. Quel gol a Bergamo ha evidenziato che Venuti non sta vivendo un grande periodo, ma non so se Quarta al suo posto sia una buona idea. Io farei giocare chi mi dà più garanzie in questo momento”.

NICO. “Questa rosa è fatta di ottimi gregari, tanti buoni calciatori ma pochi possono fare da soli la differenza. Nico Gonzalez è uno di questi, speriamo possa tornare in fretta ad essere al 100% perché tra averlo o meno uno come lui ce ne passa, soprattutto nei momenti difficili. Ricordo quando c’era Baggio, magari molti di noi in campo non erano in forma o in partita, ma poi si accendeva lui e cambiava le cose da solo”.

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