Il polacco piace alla Fiorentina, anche se per il momento c’è una fase di stallo. E’ lui il bomber che può garantire tanti gol?
E’ Krzysztof Piatek il profilo più ‘caldo’ per l’attacco della Fiorentina. Il giocatore piace, Pradè ha anche incassato la disponibilità del giocatore a trasferirsi in maglia viola, ma come vi abbiamo raccontato serve ancora pazienza per affondare il colpo. Di certo, la società viola vuole fare un colpo importante in attacco, un reparto in cui nell’ultima stagione – ma anche in quella precedente – sono mancati terribilmente i gol. Belotti e Milik, per il momento, restano sogni, mentre per Piatek la strada sarebbe comunque non semplice ma in ogni caso più accessibile. Il suo nome, però, divide i tifosi: si tratterebbe di una scommessa o di una certezza?
APPROCCIO BOOM. Perché l’ultimo biennio del centravanti polacco, in effetti, lascia spazio a diverse interpretazioni. A giugno 2018 Piatek sbarca in Italia per circa 4,5 milioni: all’esordio in Coppa Italia il ‘Pistolero’ colpisce subito 4 volte nei primi 38′ contro il Lecce. Da lì a dicembre segna 13 gol in campionato più altri 2 in Coppa, per un totale di 19 gol in 21 partite in metà stagione con il Genoa. Prove, e realizzazioni, che gli valgono sia le prime chiamate in Nazionale Polacca (dove in tutto ha messo a segno 5 gol in 10 partite), sia le attenzioni del Milan, che a gennaio lo prende per 35 milioni più bonus.
DALLE STELLE ALLE STALLE. In rossonero riparte subito forte, con la doppietta in Coppa Italia al Napoli e 8 gol nelle prime 11 gare di campionato con Gattuso. Tanto che Cutrone nella seconda parte di stagione gioca titolare solo 2 partite (e in estate viene venduto ai Wolves). Piatek conclude così i primi 6 mesi al Milan con 11 gol in 21 partite, e il suo 2018/2019 con ben 30 gol in 42 partite. Sembrano, dunque, aver trovato il bomber atteso da anni i rossoneri, tanto che gli viene affidata anche la maglia numero 9: una maglia ‘maledetta’, però, in casa Milan. Piatek riparte infatti con appena 4 gol (3 dei quali su rigore) in 18 partite di campionato, più un gol in Coppa Italia. Numeri che lo portano nuovamente a cambiare aria a gennaio, passando ai tedeschi dell’Hertha Berlino per una cifra vicina ai 27 milioni di euro.
SCOMMESSA O NO? Anche in Germania, però, non va benissimo: 5 gol (2 su rigore) in 16 partite tra campionato e coppa. In totale, nel suo 2019/2020, si contano quindi 10 gol in 36 partite. Certo, con il Cracovia, in Polonia, aveva messo a segno 21 gol in 36 partite nel 2017/2018, prima di arrivare in Italia, e 11 gol in 27 gare l’anno precedente. Ma il dubbio viene spontaneo: per ‘pesare’ il suo valore, c’è da basarsi sui 10 gol dell’ultima stagione, o sui 30 del primo anno in Italia? Un centravanti ancora piuttosto giovane, 25 anni, che al Milan è passato velocemente dall’essere ‘salvatore della patria’ a ‘peso’, pur comunque in una situazione ambientale non certo semplice prima dell’arrivo di Ibrahimovic e di Pioli. Giusto scommetterci?

Di
Marco Pecorini