Il capitano della Fiorentina parla in esclusiva al Corriere dello Sport-Stadio, in un momento molto delicato per la squadra viola
Queste alcune parole di German Pezzella, anche in seguito all’incontro con i tifosi che c’è stato il primo dell’anno:
Che effetto le ha fatto l’incontro coi tifosi dell’altro giorno?
«E’ stato un momento molto positivo, perché in momenti tanto delicati c’è bisogno dell’apporto di tutti. Se la gente è dalla nostra parte, passatemi il termine, per tutti noi che scendiamo in campo è “più facile” lottare. E’ stato un modo ulteriore, il loro, per metterci di fronte alle responsabilità che noi giocatori abbiamo. A volte quando tutto ti rema contro è più difficile reagire, ma questo calore che abbiamo respirato, anche nel primo allenamento dell’anno a porte aperte ha lasciato il segno».
Attaccamento alla maglia, “garra”, voglia di buttare le difficoltà alle spalle: Firenze chiede questo.
«Che è poi quello che anche io, come tifoso della mia squadra, voglio sempre. Vedere un gruppo che dà tutto, che non risparmia mai un grammo di energia, magari che si arrabbia pure, sempre con intelligenza, però».
Qualcosa è successo per forza: è incredibile pensare che da novembre siano arrivati appena due punti.
«A volte, quando tutto ti va contro, quando ogni cosa che succede è uno schiaffo continuo, diventa difficile anche trovare la chiave per contrattaccare. Che poi è esattamente quello che è successo alla Fiorentina in questa parte di stagione».
Nel mezzo, oltre alle continue sconfitte, è arrivato anche il cambio in panchina: da Montella a Iachini.
«E specie quando si cambia in corsa, si deve essere lesti a capire subito cosa chiede il nuovo tecnico, perché nessuno è uguale al predecessore. Ci sono stati tanti fattori che hanno influenzato questa primi mesi della stagione. Fino alla seconda giornata, la squadra non era al completo: venivamo da un cambio di proprietà e per queste cose serve tempo, anche se nel calcio non ce n’è mai abbastanza. Poi siamo riusciti a trovare un certo equilibrio in campo, quando siamo riusciti a mettere insieme sei risultati utili consecutivi, di cui tre vittorie (contro Sampdoria, Milan e Udinese, ndr). C’erano le prestazioni, con una squadra per lo più abituata a proporsi attraverso un modulo. Abbiamo perso con la Lazio, ma subito dopo vinto a Reggio Emilia col Sassuolo e pareggiato col Parma. Dopo di che, poi, la discesa si è fatta ripidissima. Il nostro unico pensiero, ogni partita, è sempre stato lo stesso: risaliamo subito. Ed è stato in quei momenti che ci siamo resi conto che invece c’era sempre qualcosa dietro l’angolo pronto a creare nuove difficoltà».

Di
Redazione LaViola.it