Questa il resto dell’intervista realizzata in esclusiva dai colleghi di Radio Bruno a German Pezzella, difensore argentino della Fiorentina: “Tanti compagni di reparto? È molto importante per la squadra avere più giocatori nella stessa posizione, è meglio per noi perché abbiamo tanta competizione e ci spinge a dare il meglio. Troppi gol subiti? Tante occasioni sono venute da forza avversario e errori nostri, potevamo fare di più in molti gol subiti. Noi dobbiamo lavorare tutti insieme come squadra per non prendere gol e anche per realizzarne. Credo che possiamo fare di più per migliorare questa situazione”.
“Campionato altalenante? Ci aspettavamo anche noi qualche punto in più. Però dobbiamo lavorare per trovare continuità nei risultati. Non è possibile vincere tre partite di fila e poi perdere due partite consecutive. Dobbiamo lavorare per ottenere continuità di risultati. Obiettivo settimo posto? Adesso è difficile dire che lottiamo per l’Europa. Ci sono tanti giocatori nuovi e dobbiamo andare partita per partita per scoprire cosa possiamo fare. Lo dicevamo prima: troppi up and down, dobbiamo trovare una crescita regolare, allora potremo dire se possiamo arrivare a quella o questa posizione. Lazio e Immobile? Immobile è un grandissimo giocatore, però noi dobbiamo pensare a migliorare rispetto alla scorsa partita. Poi sappiamo che andare a Roma a giocare con la Lazio è una partita difficile. Però io ho voglia di vincere tutte le partite, Lazio come la Spal, l’Inter e la Juve. Noi abbiamo la qualità per fare una grande partita e ottenere un risultato a noi favorevole”.
“Un mondiale senza l’Italia e io con l’Argentina? Abbiamo visto la partita dell’Italia e non è un bene che un paese come l’Italia non ci sia nel Mondiale, per la storia e tutto ciò che ha vinto. Ognuno vorrebbe giocare contro tutte le migliori. Noi siamo felici per esserci qualificati. Messi è importantissimo per noi: è il miglior giocatore del mondo e fa la differenza. Difesa a tre? Io ho giocato nel mezzo della linea a tre con l’Argentina. Con la Spal non era una linea fissa a tre, Carlos (Sanchez) aiutava i difensori ma in fase di possesso andava a centrocampo per giocare. Per me è la stessa cosa, con il Betis lo scorso anno ho giocato quasi tutta la stagione in una difesa a tre. Per me è indifferente, dipende da cosa preferisce il mister. Simeone? Abbiamo una relazione di tanti anni, quando giocavamo nel River. È un giovane con grande potenziale, sta facendo tutto per la squadra, si impegna al massimo. Corre tantissimo in tutto l’allenamento e in tutta la partita. Per noi è troppo importante, è un periodo di crescita per lui e deve approfittare di una squadra come la Fiorentina per migliorare. So che può fare moltissimi gol”.
“La chiamata della Fiorentina? Quando stavo al Betis ho parlato con Joaquin e mi ha detto che è un club fantastico, una società bellissima e che lui è stato molto felice qui a Firenze. In Argentina la Fiorentina si conosce molto soprattutto per merito di Batistuta. Sarei contento se riscattato? Ovviamente, quando sono arrivato qui non sono venuto per stare solo una stagione. Nella mia testa c’è rimanere tanti anni. Poi, il club deciderà per il riscatto o no ma c’è tempo per parlare di quello. Io lavoro giorno dopo giorno per essere riscattato, perché il club sia felice di me”.
“Attaccanti italiani e calcio italiano in generale? La cosa più difficile è quando le squadre sono molto tattiche e si chiudono in difesa. Quando prendi un gol è davvero difficile rifare un gol. Ci sono tantissimi buoni attaccanti, credo che Higuain e Icardi siano i due che reputo più forti, non lo dico perché sono argentino. Anche Immobile sta facendo molto bene. Messaggio ai tifosi? Io posso solo dire grazie per come mi hanno accolto, mi sento a casa. Sono tre mesi che sono a Firenze, calcio nuovo, città nuova e lingua nuova. Quando mi incontrano per squadra mi incitano sempre. Lavoriamo al massimo tutti i giorni per migliorare di partita in partita e arrivare in alto in classifica”.
“Se mi piacerebbe continuare la tradizione dei difensori argentini? Sicuramente, tanto Daniel Passarella come Gonzalo Rodriguez, c’è una storia di difensori argentini in questa squadra. Io però ho giocato appena 13 partite, devo lavorare ancora tanto e magari un giorno potrò raggiungere quel riconoscimento. Cosa mi piace oltre al calcio? Con mia moglie guardiamo tanti film e serie tv. Mi piace guardare la Liga. Mi piace anche il basket, seguo quello europeo perché l’Nba è difficile da seguire per il fuso orario. Ginobili (grande cestista argentino militante nei San Antonio Spurs, ndr)? È della mia città, un fenomeno”.
Di
Redazione LaViola.it