Era stato licenziato per giusta causa, ma il Tribunale ha accolto il ricorso del direttore sportivo. Dalla Capitale lo accostano alla Fiorentina, ma…
Il Tribunale di Roma ha accolto ieri il ricorso di Gianluca Petrachi, accertando così l’inconsistenza della giusta causa di licenziamento avvenuta il 3 luglio 2020. Per la Roma – che farà ricorso – è una sconfitta su tutta la linea, scrive Il Messaggero. Il club è chiamato dal giudice Mormile a risarcire il direttore sportivo per 2,4 milioni di euro netti, corrispondenti a circa 100mila euro per le 24 mensilità rimaste. Corrispettivo che al lordo lievita intorno ai 4,4 milioni.
A questi vanno aggiunti anche i danni d’immagine: la richiesta era di 500mila euro, alla fine la Roma dovrà comunque versarne 100 mila. E oltre ai 40mila euro dovuti per le spese del procedimento, la società giallorossa si vedrà costretta a corrispondere anche gli interessi sulle mensilità dovute. Importo totale che ti assesta quindi intorno ai 5 milioni. Petrachi si gode la sua rivincita e può ora concentrarsi sulla nuova avventura professionale che lo attende: a fine stagione, probabile matrimonio con la Fiorentina, scrive il quotidiano romano. Anche se la Fiorentina ha fin qui negato ogni contatto e ogni possibilità di un suo arrivo a Firenze (LEGGI QUI).
Sul Corriere dello Sport alcune parole di Petrachi: “Giustizia è stata fata, ma resta il rammarico per come è andata a finire, per tutti i momenti brutti che sto vivendo, l’idea di essere stato allontanato mi ha fatto star male. Ero convinto di poter fare bene, nella Roma ci sarei voluto rimanere e ci tenevo tanto, ma resta il fatto che mi sono ripreso quello che mi era stato tolto. La Roma è una squadra competitiva, credo che il tempo sia stato galantuomo. Gli acquisti fatti testimoniano la bontà del mio operato, ma il lavoro è stato mortificato, ero e sono convinto che si sarebbero potute fare grandi cose, questo rammarico resta. In sole due sessioni di mercato era stata costruita una squadra di prospettiva. Mi è stata affibbiata un’etichetta che il tempo ha cancellato. Non ho mai avuto il piacere e l’onore di essere chiamato dalla nuova proprietà, me ne sono fatto una ragione. Hanno scelto una strada che non era quella del dialogo, per capire quello che era accaduto”.
“Alla Roma ho trovato difficoltà ambientali per l’addio di Totti e De Rossi, per i problemi di una società che è stata ceduta. Comunque questa squadra così costruita è competitiva, le attenuanti sono sotto gli occhi di tutti. Mi sarebbe piaciuto continuare a lavorare con la Roma, ringrazio i tifosi per gli attestati di stima e solidarietà. La Roma può giocarsi un posto per l’obiettivo che era stato prefissato quando sono arrivato: tornare in Champions. Fonseca ha lavorato bene, è rimasto da solo per mesi, è stato molto difficile per lui. L’allenatore è stato il primo a sentire la mancanza del sottoscritto, mi dispiace per le critiche che riceve. Ora spero che Tiago Pinto lo aiuti e lo sostenga”.
Di
Redazione LaViola.it