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Pessina: “Stato pessimo Franchi? Non mi risulta. Ok modifiche, no demolire. Il concorso di idee…”
Il Sovrintendente sul Franchi: “Non si può demolire, ma modificare. Paletti chiari, adesso apriamo un dialogo. Sul concorso di cui parla Nardella…”
Parla così il Sovrintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze Andrea Pessina in una seduta online sul tema stadio Artemio Franchi rispondendo alle commissioni comunali:
“E’ ovvio che se si deve intervenire sul Franchi serva un ripensamento importante dell’area di Campo Di Marte. Tocca al Comune, tuttavia, decidere come e quanta metratura di commerciale si possa inserire nel nuovo Franchi. Non tocca alla soprintendenza prendere decisioni su questo aspetto. Certe richieste commerciali da parte della proprietà della Fiorentina, se non trovano spazio dentro lo stadio, sotto lo stadio, potrebbero essere create negli immediati spazi vicini allo stadio”.
MODIFICARE, NON ABBATTERE. “I vincoli dicono semplicemente che per fare certe cose servono autorizzazioni. Non è escluso che si possano fare, poi, sacrifici. Se ci fosse bisogno di inserire ascensori, dei corpi tecnici, impiantistici, si studia come inserire queste parti all’interno dello stadio. Se qualcuno vuol fare ricorso al Tar, può farlo. Molti lo sperano anche, ma perché tra noi tecnici c’è la forte sensazione che quell’emendamento sia incostituzionale. La sostenibilità economica, cioè il profitto del privato, venga considerato preminente rispetto alla tutela di un bene culturale. Non è mai accaduto prima. Quindi, dobbiamo trovare strade insieme. Non si può solo evocare la demolizione totale del complesso. Se qualcuno pensa di poter andare avanti su questa strada penso sia inutile. I beni culturali si possono modificare, non demolire. Grazie a Dio, e per Costituzione. I beni culturali non vengono abbattuti, al massimo modificati. Ma si deve trovare vie comuni”.
CONCORSO. “Va coinvolto, sicuramente, l’ordine degli architetti per il concorso di cui parla il Sindaco. Non buttiamo via soldi e tempi. Il concorso di idee ha senso se i paletti e il perimetro in cui si può operare sono chiari e definiti assieme. Altrimenti è inutile. Vengono spesso persi mesi e buttati soldi per progetti e idee che poi non sono realizzabili. Vista l’importanza dello stadio Franchi, tutelato come bene di valore culturale, sarebbe auspicabile un dialogo con la Soprintendenza. Non ha senso fare chissà quali progetti, idee, senza sapere ad esempio quanti metri quadri saranno destinati a negozi, o a che attività? Palestre, cinema? Etc. Il concorso di idee ha senso solo dopo un certo percorso e in base a determinati paletti. E con quali materiali? Innovativi ad esempio, sarebbe meglio, per dare un senso di innovazione alle idee innovative di Nervi. Non si può, tuttavia, fare cose che siano diametralmente opposte o in contrasto con quello stile lì”.
PROGETTI. “Non sono disposto a prendere appuntamenti con progettisti privati. Se c’è un concorso si fa un concorso. I paletti del Mibact potrebbero non essere sufficienti. Il concorso non può riguardare solo lo stadio, ma tutta l’area di Campo di Marte. Questo spetterà al Comune, magari parlando con la Sovrintendenza. Andrà seguita l’orma progettuale di Nervi? Non so. Sono ipotesi, noi siamo disponibili al dialogo col Comune”.
STATO PESSIMO. “Gli studi fatti sullo stato del Franchi possono essere letti anche in altre chiavi di lettura. Si deve anche leggere bene le cose. Alcuni studi, ad esempio, descrivono la struttura in condizioni non così critiche o pessime. Alcuni dicono che stia per crollare, ma non mi risulta. Se dovessimo alzare lo stadio di un piano, facendo altre gradinate, ad esempio, potrebbero essere inglobate alcune strutture che ci sono già. Devono decidere i tecnici competenti”.
“La gru? E’ lì da 20 anni perché questo ha permesso che gli Uffizi fossero sempre e comunque aperti. Un conto è fare un cantiere in uno stadio vuoto, inutilizzato per alcuni anni. Se lo stadio deve rimanere aperto, e per farci giocare le squadre, serve trovare un punto di incontro. Anche questo va chiarito nel concorso. Ai progettisti va detto se nei progetti si debba tenere di conto che lo stadio funzioni ancora oppure no”
Curve? “Tutto ciò che non appartiene al progetto originario di Nervi può essere abbattuto, quindi le modifiche degli anni 50 e 90. Coperture? Ne avevamo iniziato a parlare con la Fiorentina, servirebbero dei pali esterni con materiali leggeri”.
Ruolo Sovrintendenza? “Ho sempre ribadito disponibilità per collaborare. E cioè evitare che il Franchi diventi una struttura abbandonata. E’ facile trovare nella sovrintendenza il capro espiatorio. E’ facile dire che la sovrintendenza boccia le cose, ma molte di quelle non sono neanche mai arrivate sul nostro tavolo. E’ facile giocare al massacro con noi, ci sono tante polemiche alimentate anche dai giornali. Ma a noi non sono neanche arrivati i progetti che qualcuno dice che noi bocciamo”.