Il Soprintendente parla del futuro dello stadio Franchi e dell’idea iniziale di Commisso e Nardella di ristrutturazione: “Ma non mi è giunto nessun progetto”.
A margine della conferenza stampa con Nardella, ha parlato il Soprintendente Andrea Pessina. Queste le parole riportate da Radio Bruno: “A settembre Nardella e Commisso sono venuti nel mio ufficio e mi hanno illustrato un book dello studio Casamonti con un progetto che prevedeva la demolizione delle curve. Ma formalmente l’istanza dell’esame del progetto, quella che dà il via al procedimento amministrativo e che deve arrivare dalla proprietà dello stadio, non mi è mai giunta. Così come nei nostri uffici non sono arrivate mai altre proposte di restyling del Franchi. La Soprintendenza non ha mai bocciato il restyling del Franchi perché non è pervenuto ad oggi nessun progetto”.
VINCOLI. “Ci sono i paletti che ci sono per ogni edificio vincolato. L’intervento che deve adeguarsi all’edificio, non l’edificio che deve adeguarsi agli scopi. Bene la copertura, che aumenta l’agio degli spettatori ed è utile alla conservazione del Franchi. Poi ci sono molti altri interventi di modernazione che possono essere fatti senza stravolgere un’opera fondamentale dell’architettura del ‘900”.
DEMOLIZIONE CURVE. “Noi ragioniamo sui progetti complessivi. Inutile chiedere alla Soprintendenza se una cosa si potrebbe fare. Se su un progetto ci sono delle piccole rinunce da fare, lo esaminiamo, in che misura possono essere accolte o meno. Ma inutile parlare senza avere davanti un progetto. La bellezza del nuovo Franchi verrà da un progetto complessivo, non da singoli aspetti”.
IL FRANCHI PUO’ ESSERE VENDUTO? “I beni culturali possono essere alienati, ci sono percorsi precisi. Ci vuole la volontà della proprietà, l’autorizzazione della Soprintendenza che viene rilasciata solo con la valorizzazione per esaltare i valori del Franchi”.
INTERVENTI. “Non è che il nostro parere cambia a seconda del proprietario della struttura, ci sono dei valori, si tratta di un’opera estremamente significativa che va considerata nel totale e non nelle singole membra. Non va snaturato, ma non vuol dire che non ci possano essere interventi singoli nella modernità. Se il problema è quello delle curve, una possibile soluzione è non di demolire ma creare delle curve interne che avvicinino gli spettatori al campo di gioco. E utilizzando lo spazio che si verrebbe a creare”.

Di
Redazione LaViola.it