Rassegna Stampa

Percorso ad ostacoli per la ripartenza. La politica spinge il calcio a fermarsi

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Tra il maxi ritiro e la quarantena obbligatoria per tutti in caso di positività, secondo Il Corriere dello Sport con le condizioni attuali sarà difficile concludere il campionato

La strada che porta alla ripresa del campionato è lunga e piena di trappole. Trappole che la scienza e la politica (se continuerà ad avallare certe indicazioni) stanno mettendo per evitare quelli che a loro avviso sarebbero i rischi di nuovi contagi, ma che si stanno rivelando ostacoli difficili da essere scavalcati per il pallone, scrive Il Corriere dello Sport. In questo momento in Figc e in Lega hanno la sensazione che il Cts e il governo stiano spingendo il calcio all’angolo, quasi a fermarsi. Perché a tutti i presidenti, ma anche ai vertici del mondo del pallone italiano, è chiaro che le condizioni che sono state messe finora difficilmente faranno sì che il campionato di Serie A possa concludersi.  

IL CALCIO SI ARRENDERA’? In Francia, constata qualche proprietario con amarezza, la politica ha stoppato tutto con grande anticipo. Forse sbagliando, ma si è assunta la responsabilità del gesto. Da noi invece quasi si vuole spingere il calcio ad arrendersi. Gravina e Dal Pino sono pronti a lottare fino alla fine, ma se l’orientamento dell’esecutivo rimarrà questo, il pallone si sgonfierà da solo, con tutti i danni che ne seguiranno per il movimento. La Lega parlerà della posizione da tenere nell’assemblea di stamani (sarà preceduta da un consiglio), mentre la Figc potrebbe fare il consiglio federale tra una settimana esatta quando magari la situazione sarà più chiara. Centralizzare tutti i ricorsi in un unico grado presso il Collegio di garanzia dello Sport del Coni darà una mano in caso di stop, ma l’opzione numero uno resta arrivare in fondo al campionato. Sarà possibile?

NODO RITIRI. Il Cts non ha fatto sconti al protocollo della Figc per la ripresa degli allenamenti e ne farà ancora meno per quello che porterà alla ripresa delle partite, perché la scienza reputa rischiosa la ripresa della A. Dalle prima indicazioni emerse, i virologi e gli scienziati che compongono il comitato sono pronti a “suggerire” un altro ritiro prima dell’inizio del torneo. A quello che sarà messo in atto per la ripresa degli allenamenti (18 maggio – 2 giugno), dunque, ne andrebbe aggiunto un altro prima del via della Serie A, che, con il calendario ipotizzato dalla Lega, dovrebbe essere a metà giugno. Le settimane di clausura di fila diventerebbero così quattro. Inevitabilmente una simile scelta spingerebbe sul piede di guerra i calciatori visto che l’Aic ha già fatto sapere che dopo due mesi di lockdown i suoi assistiti non potrebbero digerire un’altra clausura, stavolta addirittura lontano dalle famiglie. Pensare a una misura simile fino alla fine del campionato sarebbe come voler spegnere il motore del calcio.

FERMI TUTTI. E poi ci sono la positività e la quarantena per l’intero gruppo squadra. «Se c’è un contagiato, si manda in isolamento la squadra per due settimane, quindi si sospende tutto per 15 giorni – ha detto il sottosegretario alla salute Sandra Zampa – Il comitato tecnico-scientifico ha chiesto modifiche al protocollo Figc prevedendo la garanzia che, se un giocatore dovesse risultare positivo, la squadra e lo staff tecnico debbano andare in quarantena oppure che siano i medici delle società ad assumersi le responsabilità dell’attuazione del protocollo». Tanti auguri, Serie A.

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