Rassegna Stampa
Per Pioli difesa, ambiente e nuovi leader i rebus dell’ultima settimana
Come riporta Repubblica Firenze, l’ultimo test prima dell’inizio del campionato. Oggi a Viareggio la Fiorentina affronterà in amichevole il Parma. Ma come si presenta la Fiorentina a questo l’ultimo banco di prova prima di San Siro e dell’Inter, tra una settimana esatta? Il mercato ancora in corso, alcune situazioni da chiarire, i nuovi arrivi.
Ecco tutti i dubbi e le incognite che stanno accompagnando il tecnico Stefano Pioli. Partendo dalla difesa: un reparto ancora in costruzione. Finora, nelle amichevoli, si sono visti segnali positivi ma anche lacune da colmare. Come quella del terzino sinistro: qui Corvino dovrà piazzare un colpo. Maxi Olivera è solo, e Pioli sulle fasce ha sempre impostato il suo gioco. Strinic, Antonelli, Stafylidis: sono questi i nomi più caldi. Nei quattro schierati davanti a Sportiello, poi, Astori rappresenta l’unica vera certezza. Accanto a lui uno tra Vitor Hugo e Milenkovic, mentre il tecnico attende un centrale d’esperienza che possa anche facilitare l’inserimento dei due nuovi acquisti costati complessivamente 13 milioni. Sulla destra Bruno Gaspar ha bisogno di tempo, mentre Tomovic parte inizialmente dalla panchina.
Per Pioli c’è poi l’incognita della prima punta. Il caso Kalinic si è trascinato fino a oggi, tra messaggi d’amore per il Milan e quella testa che pare essere già altrove. Il croato partirà e al posto suo Corvino sta accelerando per portare a Firenze, via Genova, il Cholito Simeone. Giovane e altruista, di quelli pronti a sacrificarsi per segnare e far segnare i compagni. Pioli avrà comunque poco tempo per lavorarci e dovrà inserire l’argentino nei suoi schemi offensivi il prima possibile. Simeone, malgrado l’offerta ufficiale del Marsiglia, dovrebbe diventare un giocatore viola all’inizio di questa settimana (15 milioni più tre di bonus) a pochi giorni dall’esordio in campionato.
Da risolvere resta anche l’eredità di Bernardeschi. Un numero pesante, il 10, lo indosserà Eysseric, il jolly offensivo in gol nella sfida alla Pistoiese. Eysseric sui social si dice onorato della “10” sulle spalle e cita Antognoni, Rui Costa, Baggio e Mutu. Non Bernardeschi, però. Tempo di voltare pagina e toccherà anche al francese riaccendere le speranze dopo un’estate davvero agitata. Ci sono poi da comprendere le dinamiche all’interno del nuovo spogliatoio. Tanti giocatori leader hanno lasciato Firenze. A cominciare dall’ex capitano Gonzalo Rodriguez e Borja Valero. Toccherà a Pioli ricreare nello spogliatoio e in campo quell’armonia e quella compattezza fondamentali per formare un gruppo affiatato. Basterà il solo tecnico? Difficile. Astori è stato indicato come capitano dei viola. Uno che sa cosa vuole la piazza, pronto a trasmettere l’identità ai nuovi acquisti. Nei momenti più difficili servirà tutta la sua esperienza, da leader silenzioso.
Ma chi lo affiancherà? Chi diventerà punto di riferimento in una squadra che ha perso molti titolari? Già, difficile dimenticare la raffica di addii che ha segnato l’inizio di questo mercato. Così tante partenze da chiamare Chiesa jr a un ruolo “straordinario”. Il giovane talento dovrà illuminare e sorprendere come un veterano. Un anno fa il debutto a Torino, contro la Juventus. Un anno dopo è lui il simbolo della Fiorentina che verrà. Un salto enorme per un giocatore che sta bruciando le tappe della carriera a gran velocità ma che avrà bisogno anche delle sue pause, dei suoi errori.
